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Dopo 25 anni insieme, la signora ha deciso di rinunciare alla patente, ma si è assicurata di dare alla sua sportiva wankel una sistemazione sicura
9 gen 2025
L'amore per le auto sportive non conosce limiti, neppure di età… o quasi. In Giappone, una signora di 80 anni ha infatti deciso di rinunciare a guidare la propria Mazda RX-7 dopo ben 25 anni di utilizzo. Assicurandosi però di trovare all'auto una degna sistemazione. La storia della RX-7 di Naoko, questo il nome della signora, ha fatto il giro del mondo e ha visto il coinvolgimento della stessa Mazda e del suo amministratore delegato, Masahiro Moro, che si è attivato per prendersi cura della coupé della donna.
L'amore tra Naoko e la Mazda RX-7 risale a ben un quarto di secolo fa, e sbocciò grazie al famosissimo anime Initial D. All'epoca la signora era una fan delle sportive Toyota, ma dopo aver assistito all'anime insieme a suo figlio, Naoko decise di acquistare una RX-7 grigia.
La signora Nishimoto continuò a guidare per alcuni anni la sua RX-7 (una Tybe RB S, per la precisione) per anni, pensando di sostituirla prima o poi con un esemplare più recente. Ma quando scoprì che il modello sarebbe uscito di scena dalla gamma Mazda, decise di tenere ben stretta la sua coupé. Almeno fino al suo ottantesimo compleanno, momento in cui ha scelto di smettere di guidare la propria RX-7 dopo ben 25 anni e circa 80mila chilometri percorsi.
Una storia, quella della Mazda bianca e della sua proprietaria, che ha suscitato la curiosità di innumerevoli appassionati anche fuori dai confini giapponesi. Intervistata da una televisione locale, la signora Naoko ha raccontato la propria esperienza con la RX-7 e mostrato l'auto, ancora in perfetta efficienza nonostante il tempo passato.
Venuta a conoscenza della vicenda, la stessa Mazda ha voluto esprimere la propria vicinanza alla signora Naoko, offrendosi di riprendere la sua RX-7 per conservarla. "Questo è stato un toccante promemoria del fatto che vedi un'auto non solo come un mezzo di trasporto, ma come un partner importante nella vita – ha detto Masahiro Moro, presidente e CEO della Casa giapponese – È stato anche il primo modello di cui sono stato responsabile del marketing dopo essere entrato in Mazda, quindi è un'auto che custodisce ricordi molto speciali per me. Faremo tesoro di questa auto, insieme alle storie dei giorni in cui hai vissuto una vita felice, energica e vibrante, traendo vitalità dalla potenza delle auto".
A conclusione della storia, la RX-7 è stata consegnata dalla signora Naoko alla concessionaria Mazda di Nagasaki, e poi rispedita direttamente presso la fabbrica di Hiroshima dove è stata costruita un quarto di secolo fa.
Prodotta in tre generazioni dal 1978 al 2002, la Mazda RX-7 è uno dei modelli più iconici prodotti dalla Casa di Hiroshima. La RX-7 della signora Naoko appartiene alla serie più recente, quella datata 1992, che si caratterizzava per linee morbide e manteneva elementi stilistici delle generazioni precedenti come i fari anteriori a scomparsa e un vistoso spoiler posteriore. Sotto al cofano, la RX-7 celava un motore Wankel che erogava 255 cavalli (239 nella versione europea) e arrivava a quota 280 cv nelle varianti Type R e Type RS. Una potenza che permetteva alle RX-7 più performanti di raggiungere i 250 orari e di accelerare da 0 a 100 in circa 5 secondi.
A caratterizzare tecnicamente la RX-7 di terza generazione era il sistema con doppio turbocompressore Hitachi, in cui due turbine venivano fatte lavorare autonomamente a regimi diversi in modo da evitare il turbo-lag che affliggeva le vetture turbo dell'epoca. Uscita di scena nel 2002, la RX-7 trovò un'erede nella RX-8 del 2003, che mantenne vivo lo spirito di piccola coupé con motore Wankel per quasi un ulteriore decennio. Nel 2012 l'addio definitivo, almeno per il momento: Mazda sta infatti lavorando allo sviluppo di una nuova generazione di motori rotativi, che potranno trovare posto su un nuovo modello sportivo.
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