Le campagne di richiamo emesse dalle case auto servono a risolvere problemi noti e migliorare la sicurezza del veicolo. L'Italia naviga a metà classifica nello studio svolto da CarVertical
12.02.2025 ( Aggiornata il 12.02.2025 17:30 )
Tra le numerose verifiche che è bene condurre prima di acquistare un'auto usata, è importante ricostruire la storia del veicolo e scoprire se l'esemplare in questione è stato oggetto di una campagna di richiamo da parte del costruttore.
Si tratta di interventi frequenti, suddivisi in campagne di richiamo differenti per tipologia del malfunzionamento da risolvere come per la gravità del problema.
La procedura prevede che il costruttore comunichi l'esigenza di richiamare sul mercato un dato numero di veicoli, individuati dal numero di telaio. Tale campagna di richiamo è comunicata singolarmente ai proprietari dell'auto, con l'indicazione dell'intervento da effettuare presso la rete di assistenza della casa auto.
Uno studio condotto da CarVertical, realtà che propone strumenti di verifica e ricostruzione dello storico di interventi su un'auto - da episodi di furto all'indicazione dei chilometri percorsi, fino al rilevamento di riparazioni a seguito di incidenti e molte altre possibili informazioni, se disponibili -, ha interessato il numero di auto oggetto di un richiamo in 26 Paesi europei.
L'analisi è stata prodotta sui report richiesti dagli utenti della piattaforma tra gennaio 2023 e settembre 2024. Dall'insieme delle richieste di informazioni su un veicolo, è emerso come il 18,2% delle auto "verificate" in Portogallo, ad esempio, fosse stato oggetto di una campagna di richiamo. In Italia il dato si attesta al 7,3% e posiziona il Paese al tredicesimo posto. Solo il 3,1% delle auto controllate con CarVertical, nel Regno Unito, ha riportato informazioni legate a un richiamo.
Su 100 auto usate controllate in Italia con il servizio CarVertical, quindi, più di 7 avevano nella loro storia una campagna di richiamo. Il dato non deve stupire, basti pensare ai milioni di veicoli che in tutto il mondo sono stati oggetto di richiami per intervenire su airbag malfunzionanti, forniti da Takata e in particolare con una campagna di richiami avviata dal 2013. Interventi frequenti interessano gli airbag, le cinture di sicurezza, alcuni sistemi elettrici di bordo. E' bene specificare come non tutti i problemi noti al costruttore, anche di una certa gravità, portino automaticamente a campagne di richiamo.
Un dato ancora più interessante rispetto al numero di auto con nella loro storia un episodio di richiamo è relativo alla percentuale di interventi effettivamente realizzati.
La percentuale di richiami auto risolti vede gli automobilisti greci relativamente tra i più virtuosi, poiché il 50,2% delle auto richiamate in Grecia hanno effettuato l'intervento indicato da casa madre e risolto il problema. Vuol dire che la metà delle auto richiamate ha snobbato l'intervento di risoluzione del problema.
L'Italia si colloca al decimo posto, con il 40,4% di interventi effettuati e malfunzionamenti risolti, solo il 27% degli interventi è stato effettivamente svolto in Regno Unito, Polonia e Slovacchia.
“Quando si acquista un'auto usata, è essenziale verificare se il produttore ha emesso un richiamo per quel veicolo e, in caso affermativo, se il problema è stato risolto. Ignorare i richiami non risolti potrebbe compromettere la sicurezza e portare a problemi meccanici nel tempo”, spiega Matas Buzelis, esperto del settore automobilistico di carVertical.
Tra gli strumenti utilizzabili gratuitamente per verificare l'esistenza di una campagna di richiamo su un determinato veicolo, l'Unrae mette a disposizione una pagina sui Richiami di sicurezza, che riporta le campagne comunicate dalle case auto all'associazione. In alternativa, i report sul veicolo di servizi come CarVertical aiutano nel ricostruire la storia dell'auto.
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