Lo snellimento normativo a carico delle PMI annunciato dall'Europa può avere ripercussioni sugli oneri a carico delle aziende dell'indotto auto. Da Bruxelles anticipano risparmi per 6,3 miliardi di euro all'anno
26.02.2025 ( Aggiornata il 26.02.2025 19:28 )
Primi segnali di un'azione di semplificazione normativa, quelli che arrivano da Bruxelles. L'industria dell'auto attende il piano d'azione che a inizio marzo dovrà essere presentato a sintesi dei primi incontri del Dialogo strategico sull'industria automotive europea.
Tuttavia, il pacchetto di proposte del Clean Industrial Deal contiene già alcuni punti di semplificazione importanti e indirettamente in grado di impattare sulla produzione industriale europea della componentistica auto.
Le proposte legislative che verranno presente al Parlamento e al Consiglio europeo formano un insieme di misure destinate a dare una spinta alla competitività industriale e sbloccare nuovi investimenti.
Il cuore della semplificazione proposta con il Clean Industrial Deal è legato a una riduzione dei fardelli amministrativi che gravano soprattutto sulle piccole e medie imprese: "Le proposte apporteranno una semplificazione sostanziale nel campo della sostenibilità e dei programmi di investimento dell'UE. La Commissione dà priorità agli sforzi in questo settore in linea con la relazione Draghi e la Bussola della competitività", spiegano da Bruxelles.
Semplificazione normativa che opererà sulla rendicontazione finanziaria, sulla due diligence (controlli e valutazione rischi) da svolgere in materia di sostenibilità, sulla tassonomia (l'individuazione delle attività europee considerate sostenibili sul piano ambientale), sul meccanismo del Carbon Border Adjustment e sui programmi di investimento.
Queste proposte ridurranno la complessità dei requisiti dell'UE per tutte le piccole e medie imprese e le piccole società a media capitalizzazione, "concentrando il quadro normativo sulle imprese più grandi che probabilmente hanno un impatto maggiore sul clima e sull'ambiente, consentendo al contempo alle imprese di accedere a finanziamenti sostenibili per la loro transizione pulita".
In numeri, la semplificazione sugli adempimenti a carico delle PMI europee vale un risparmio in costi amministrativi pari a 6,3 miliardi all'anno, se il pacchetto del Clean Industrial Deal dovesse essere approvato dal Parlamento nella formulazione sviluppata dalla Commissione. Inoltre, sono norme in grado di mobilitare una capacità di investimento pubblico e privato aggiuntiva di 50 miliardi di euro.
Uno specifico ambito di semplificazione è rilevante per l'industria automobilistica, nello specifico per le aziende produttrici della componentistica. Si tratta del rilassamento degli obblighi previsti sul Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM).
Il meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere è parte centrale del Green Deal, i cui obiettivi al 2030, 2035 e 2050 restano invariati. Il CBAM è stato strutturato dall'Europa come un tributo ambientale, orientato a garantire che gli sforzi di riduzione delle emissioni di gas serra in ambito UE non siano contrastati da un contestuale aumento delle emissioni al di fuori dei suoi confini per le merci prodotte nei Paesi extra UE e importate nell’Unione europea.
Stante il regolamento in vigore dal 2020, annualmente le PMI devono dichiarare la quantità di merci importante e pagare un prezzo corrispondente al dichiarato. Con la semplificazione varata dalla Commissione, le PMI con certi requisiti di capitalizzazione e numero di dipendenti sono esentati dagli obblighi del Carbon Border Adjustment Mechanism, in quanto considerati importatori di piccole quantità di merci che si riverberano in ridotte emissioni "incorporate" da produttori terzi all'ingresso in Europa.
In estrema sintesi, al semplificazione concederà una soglia di 50 tonnellate di CBAM per importatore, eliminando così gli obblighi amministrativi per 182 mila compagnie, che rappresentano il 90% degli importatori. La normativa resterà in vigore e si concentrerà a coprire il 99% delle emissioni importate, generate dalle grandi aziende.
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