Nuovo Codice della Strada, Salvini: "L'auto non è un nemico"

Nuovo Codice della Strada, Salvini: "L'auto non è un nemico"

Al convegno su sul tema “Prevenzione, Norme, Sanzioni, Infrastrutture: la cultura del nuovo Codice della Strada”, organizzato da Garmin, il ministro di Infrastrutture e Trasporti ha fatto il punto sulla sicurezza

di Adriano Torre

07.03.2025 ( Aggiornata il 07.03.2025 17:36 )

Il nuovo Codice della Strada è l’occasione per creare una nuova cultura della mobilità. E’ il concetto principale, tra i numerosi temi affrontati, emerso dai protagonisti del convegno organizzato da Garmin sul tema “Prevenzione, Norme, Sanzioni, Infrastrutture: la cultura del nuovo Codice della Strada”. Un concetto introdotto da Matteo Salvini (vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e Trasporti) spiegando metodo e idee che hanno favorito un rinnovamento necessario “perché il Codice della Strada in vigore dal 1993 ma è chiaro che quando una norma viene rielaborata nel corso degli anni 200 volte evidentemente o passavo altri 5 anni facendo 20 correzioni lasciando poi a chi viene dopo onore e onere di farsene carico oppure metti un punto fermo: il 2025 non è il ’93, le strade e le auto sono diverse e cambiate, per un anno ascolti tutte le voci, le imprese, le associazioni, le Stradali, e poi elabori il testo che è in vigore da tre mesi… e mi porto a casa in tre mesi 750 feriti in meno, 55 morti in meno e 700 incidenti in meno rilevati da Polizia Stradale e Carabinieri rispetto allo stesso periodo di un anno fa… Se il trend continua con costanza a breve saremo a mille feriti e mille incidenti in meno e significa che qualcosa di buono è stato portato avanti”. 

VELOCITA’ E TELEFONINO

Velocità e telefonino sono le prime cause di incidenti, ha spiegato Salvini, soprattutto c’è un uso scorretto del cellulare durante la guida e non solo, anche chi attraversa la strada a piedi chattando sta commettendo un errore, per questo motivo era necessaria una svolta: “Sono stati intensificati i controlli, sono state ritirate oltre 6 mila patenti…”. E sulle polemiche legate ai tassi alcolemici e alla guida in stato di alterazione psicofisica per uso di sostanze proibite, Salvini ci tiene a precisare: “Noi non abbiamo toccato i tassi alcolemici, 0,5 era e 0,5 è rimasto, ci siamo limitati ad aumentare i controlli. ne abbiamo parlato con i ristoratori e mi hanno segnalato che si diffonde la pratica dell’alcoltest. Ognuno a casa sua fa quel che vuole, ma non al volante”. 

RINUNCIARE E’… UN INVESTIMENTO

E’ chiaro che in questo contesto diventa fondamentale l’atteggiamento delle persone perché la sicurezza sulle strade non dipende soltanto dalle nuove normative, ma dall’atteggiamento delle persone, come ha sottolineato Carlotta Gallo (Direttore Servizio Polizia Stradale Reg. Lombardia): “L’applicazione delle nuove norme ha avuto un effetto immediato sul comportamento dei conducenti. Una svolta? Una prima spinta per un cambiamento di mentalità, in questo senso un lieve miglioramento c’è. E’ importante che si capisca una banalità sulla distrazione al volante: a 50 km/h un secondo equivale a 14 metri e 2” sono 30 metri e sono sufficienti per causare incidenti. Un aspetto fondamentale è tenere un comportamento virtuoso al volante perché tutela noi stessi e gli altri. Bisogna porsi una domanda: a cosa sono disposto a rinunciare per la sicurezza mia e degli altri? Chi guida non beva, la rinuncia è un investimento. Le nuove norme sono l’inizio di una svolta per portare maggiore attenzione sul tema della sicurezza sulle strade”.

GUARDRAIL SALVA MOTOCICLISTI

Durante il convegno il ministro Salvini ha parlato anche di due ruote per le quali “saranno spesi 160 milioni di euro per installare i guardrail salva motociclisti o per portare fino in fondo quelli esistenti evitando impatti dalle conseguenze mortali. Il nuovo Codice della Strada vuole essere dinamico e integrabile con successivi interventi”. 

MONOPATTINI

Ed è tornato sulla questione monopattini: “A Parigi li hanno messi fuorilegge, noi abbiamo lasciato libertà ma con casco, targa, assicurazione in modo che a fronte di un incidente ci siano tutele”. Le auto? 

L’AUTO NON E’ UN NEMICO

“Su strada l’auto non è un nemico ma qualcuno ne fa una battaglia ideologica, su strada ci deve essere necessariamente convivenza e l’auto ripeto non è un nemico. E’ chiaro che se tutti vanno a piedi gli incidenti si riducano…”. L’educazione stradale: “Inizierò a girare per le scuole per ragionare insieme ai 15-16enni e spiegare che la strada alla loro età è la prima causa di morte. Serve il dialogo, la spiegazione… Così come è importante il lavoro di Croce Rossa e Polstrada che portano i ragazzi sulle strade a vedere cosa succede con gli incidenti: così se lo ricordano e vale più di tanti spot”.

GARMIN PER LE 2 RUOTE

Garmin ha avuto un ruolo importante nell’organizzare il convegno e dare voce a moltissimi protagonisti della mobilità. L’a.d. Stefano Viganò nel raccontare i passi compiuti dall’azienda in 35 anni promuovendo tecnologie innovative applicate a oggetti prima e alle persone poi, dall’aeronautica alla marina, dall’automotive al fitness, ha anticipato novità dedicate al mondo delle due ruote: "come il radar di bordo, strumento importantissimo che porterà maggiore sicurezza e visibilità, monitorando il traffico attorno, chi arriva di fronte e chi alle spalle, aggiungendo sicurezza alla guida delle due ruote".  

IL CONVEGNO

Il convegno introdotto da Stefano Viganò (a.d. Garmin Italia) è stato moderato da Gianni Verga (Think Smart Mobility) e ha ospitato gli interessanti contributi di Alessandro Morelli (Sottosegretario di Stato con delega al Cipess) e Claudia Maria Terzi (Assessore Infrastrutture e Lavori Pubblici Reg. Lombardia) oltre a quelli già citati di Salvini e di Carlotta Gallo. A seguire sono stati approfonditi numerosi temi su “Trasporti e Veicoli, come cambiano sicurezza, tecnologie e comportamenti di guida” e “Benessere psicofisico e prevenzione in ambito professionale”.

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