Ford: 4,4 miliardi di euro e tagli in vista per risollevare le operazioni europee

Ford: 4,4 miliardi di euro e tagli in vista per risollevare le operazioni europee

Da Detroit arriverà un'iniezione di capitali sulla divisione Ford Werke ma anche un diverso rapporto sui debiti di quest'ultima e la necessità di continuare il piano di tagli e riduzione dei costi

12.03.2025 ( Aggiornata il 12.03.2025 12:20 )

Arriverà sì un'iniezione di capitali da Detroit ma non sarà l'unico intervento che Ford ha in programma per le attività della filiale europea.

Ad anticipare il conferimento di 4,4 miliardi di euro sulla divisione Ford Europa (Ford Werke) è il vicepresidente della casa statunitense, John Lawler, intervistato dal Financial Times. 

"Attraverso la ricapitalizzazione delle nostre operazioni in Germania, stiamo supportando la trasformazione del nostro business in Europa e rafforzando la capacità di competere con un portafoglio di modelli fresco. Per realizzare un business sostenibile in Europa avremo bisogno di continuare nella semplificazione della struttura decisionale, ridurre i costi e aumentare l'efficienza", ha spiegato Lawler. Ford che nel Vecchio Continente soffre un calo dei volumi di vendita impattato, tra i vari fattori, dallo stop alla produzione della Fiesta e con in prospettiva la cessazione della produzione della Focus. Prospettive migliori, invece, si registrano sul fronte dei veicoli commerciali Ford.

Debiti, tagli e stimoli alla domanda di elettriche

L'iniezione di capitale, tuttavia, deve fare i conti con un passivo di 5 miliardi di euro delle attività europee Ford e un piano di tagli ai posti di lavoro prospettato a fine 2024 per 4.000 dipendenti.

Senza contare il diverso rapporto che verrà instaurato tra divisione europea e sede statunitense del marchio. Quest'ultima non si farà più carico delle passività di Ford Werke, come previsto invece da un accordo in vigore dal 2006.

Secondo Lawler serve un impegno europeo sull'auto elettrica che acceleri la transizione e riduca i costi per poter competere con i rivali cinesi. Prospettive che guardano al medio-lungo periodo, interventi tutti da strutturare e realizzare, senza contare l'incognita di un appeal molto basso che sconta in questa fase l'auto elettrica nella percezione degli automobilisti europei.

Sindacati critici

Quanto allo stato delle operazioni europee di Ford, aggiunge: "Non dovremmo essere disfattisti, dovremmo definire un percorso e capire come renderlo fattibile. È quello che intendiamo fare". 

All'orizzonte, ricapitalizzazione a parte, si prospettano ulteriori misure di riduzione dei costi e tagli. Uno scenario sul quale la sigla sindacale tedesca di IG Metall si è espressa negativamente.

"La transizione all'elettrico non è avanzata in fretta quanto ci aspettavamo tutti. Serviranno decisioni dure e dovremo lavorare insieme", ha ripetuto Lawler.

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