Alfredo Altavilla, Special Advisor Europa di BYD, al Forum Automotive ha parlato dei piani di espansione del colosso cinese
18.03.2025 16:37
“Il terzo sito di BYD in Europa? Non è ancora stata presa una decisione ma il processo di selezione del terzo stabilimento è avviato. Non c’è ancora una decisione in merito, arriverà nell’arco di 7 mesi”. Alfredo Altavilla ha vivacizzato l’edizione del decennale di Forum Automotive a Milano, respingendo per ora la voce che il Costruttore cinese abbia già deciso di aprire in Germania la terza fabbrica europea dopo quella in Ungheria a ottobre 2025 e in Turchia a marzo 2026. “Ci sono diversi criteri, entro fine anno ci sarà la decisione. Saranno valutati Paesi amici? Non ci sono amici… L’Italia? Ha votato a favore dei dazi, quindi…”.
Recentemente lo “special advisor” di BYD per l’Europa aveva incontrato a Torino i rappresentanti della filiera piemontese e italiana. Un incontro che ha visto la partecipazione di 380 aziende, e ha aperto le speranze per fattive collaborazioni e forniture.
“Il nostro giudizio è estremamente positivo, c’erano 380 aziende e BYD ne conosceva 22. La componentistica italiana è in grado di offrire competenze e innovazione lo ha dimostrato andando sul mercato tedesco. Non c’è un problema di localizzazione, spetta al fornitore decidere dove stare e produrre, ma deve garantire novità tecnologiche e velocità nei cicli di trasformazione e implementazione di nuovi progetti. La filiera italiana può farcela. Se solo l’energia costasse meno…”.
Nel frattempo BYD ha firmato alcuni contratti importanti, con Pirelli, Brembo, Prima Industrie e altre aziende anticipando l’affondo del brand sui mercati europei in relazione all’apertura del sito produttivo in Ungheria.
“Quello che mi ha davvero stupito in BYD e in Cina sono le dinamiche diverse, la velocità nello sviluppo delle tecnologie che ha creato il gap con il mondo occidentale. Mi hanno stupito le tempistiche: in 18 mesi crei un modello, qui fatichi a fare un restyling… È cambiato il modo di concepire l’automotive, anche grazie all’AI, dalla matematizzazione alla fase finale di testing – bisogna andare al passo con il nuovo modo di fare. Coin i mezzi attuali qui non ci si arriva, la Cina è enormemente avanti e la mossa più saggia è quella di collaborare”.
La parte più difficile della competizione è l’aggiornamento tecnologico che potrebbe costringere alcuni costruttori occidentali a rivedere le posizioni “con il rischio anche di scomparire…”. In più c’è questa situazione normativa europea ad aumentare i livelli di caos.
“I cambiamenti fatti sono insignificanti, complicano ulteriormente il percorso. Continuare a insistere sul 2035 con tutti i limiti che ci sono… La sospensione delle multe decisa dalla UE? Come direbbe Fantozzi sono una boiata. Non ha alcun senso e aumenta le incertezze dell’industria e del consumatore che rinvia l’acquisto con la conseguenza di un freno al mercato"
Aumento di capitale e innovazione tecnologica: il momento è d’oro per il brand cinese.
“Le azioni di BYD sono cresciute molto, 15 giorni fa è stato lanciato un aumento di capitale di 5,2 miliardi per finanziare nuove tecnologie ed è andato sottoscritto in pochissime ore. Quello che abbiamo annunciato è solo l’ultima novità, la tecnologia di ricarica da 1 mega che permette di ricaricare 300 km in 5 minuti soltanto, è chiaro che questo richiede una tecnologia specifica adeguata e finiamo su uno dei fattori limitanti dell’elettrico. La nuova batteria da 1000 Volt sono innovazioni tecnologiche fantastiche ma richiedono l’innovazione della infrastruttura: altrimenti la gente dove può ricaricare con questa tecnologia? In Cina BYD ha pianificato la costruzione di un network di ricarica proprietario. Valuteremo se fare lo stesso anche in Europa"
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