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Oltre al peso del 25% sulle auto prodotte fuori dagli USA, ci sarà l'impatto dei dazi sui componenti da sostenere. L'apertura di Trump è arrivata sul dietrofront sugli standard delle emissioni di CO2
Fabiano Polimeni
1 apr 2025
Se l’imposizione dei dazi sulle auto prodotte al di fuori degli Stati Uniti e importate nel Paese non sono materia oggetto di ripensamento - dal 3 aprile entrerà in vigore la tassazione del 25% sulle auto importate -, a essere annunciati sono i passi indietro sulle norme antinquinamento previste dall’EPA.
Nella notte italiana tra il 31 marzo e il primo aprile, a Washington il presidente Trump ha incontrato il presidente Stellantis, John Elkann. Un colloquio che si è inserito tra quelli avuti dal presidente USA con altri rappresentanti dei grandi gruppi automobilistici internazionali. Stellantis produce negli USA ma anche in Canada e Messico, Paesi dai quali l'esportazione negli USA soffrirà l'impatto dei dazi.
La disponibilità, trapelata dalle anticipazioni della stampa statunitense, dell’amministrazione USA è arrivata sulle normative in tema di emissioni di CO2. Un fronte sul quale l’EPA - Environmental Protection Agency (Agenzia per la protezione dell’ambiente) già lo scorso 12 marzo annunciava misure in linea con la nuova politica voluta da Trump. In particolare, il “riesame delle norme su auto, pick-up e mezzi pesanti che hanno rappresentato le fondamenta del mandato Biden-Harris sull’auto elettrica. Le norme sulle emissioni climalteranti delle auto” .
In sintesi, cosa vuol dire il riposizionamento annunciato da Trump e dall’EPA, per i costruttori di auto? Verrebbe cassata la normativa adottata nel 2021 dall’agenzia, che prevedeva, nel periodo 2022-2026, una riduzione delle emissioni di CO2 per le auto di -49 g/miglio, -74 g/miglio per i pick up e un risultato della flotta di -63 g/miglio.
Reintrodurre i parametri antecedenti la nuova normativa del Clean Act vorrebbe dire restaurare la soglia dei 204 g/miglio di emissioni medie della flotta di nuove auto vendute, 284 g/miglio per i pick up. Per un raffronto diretto con il target fissato dall'Europa nel triennio 2025-2027, di 93,6 g/km, i valori statunitensi corrispondono sulle auto a 127 g/km.
“Abbiamo parlato di alcuni problemi che hanno con le norme sull’ambiente, che noi andremo a sistemare. Torneremo, probabilmente, agli standard 2020”, le parole di Trump riportate da Bloomberg, successivamente al colloquio con Elkann. Normative sulle emissioni inquinanti che sono viste dalla presidenza USA come un ostacolo alla crescita della produzione più di quanto non vadano a beneficio della tutela dell’ambiente: “(…) non fanno nessuna grande differenza per l’ambiente ma rendono impossibile per le persone produrre macchine.
Il livello previsto nel 2020 resta uno standard solido, riporteremo in vigore uno standard ambientale molto buono ma che rende possibile al tempo stesso produrre un’auto”.
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