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Fabiano Polimeni
22 apr 2025
Novità ibride in arrivo per Hyundai e Kia, pronte a subentrare all’offerta attuale di sistemi full e plug-in hybrid. Sistemi che continueranno a essere differenziati nel dimensionamento del pacco batterie.
Nel 2026 sarà la volta anche del debutto di un modello ibrido a trazione posteriore, nonché di una gamma di modelli ibridi Genesis. Già, ma cosa cambia nella tecnica delle motorizzazioni, anticipate nel corso del Next-Gen Hybrid System Tech Day?
Anzitutto si parte dal numero di motogeneratori elettrici installati sul cambio, nonché la possibilità di adottare uno schema 4x4 mediante un terzo motore elettrico - installato al retrotreno -. Detto della Hyundai Palisade, modello presente sui mercati extraeuropei, motorizzata con un 2.5 litri turbo benzina, è sul motore 1.6 litri T-GDi che deve concentrarsi l’attenzione del pubblico europeo.
La riduzione dei consumi prospettata nelle applicazioni su modelli di segmento medio, quale può essere una Hyundai Tucson o Kia Sportage, è nell’ordine del 4%, a fronte di una maggiore coppia erogata: da 367 Nm si andrà a 380 Nm. Il nuovo ibrido Hyundai (qui trovi i modelli sul mercato dell'usato) coprirà un arco di potenze comprese tra poco più di 100 cavalli e i 334 cavalli dichiarati dal Palisade 2.5 turbo benzina ibrido.
Dei due motogeneratori elettrici sul cambio automatico, uno è privo di compiti di trazione, quindi opera in configurazione P1. E’ responsabile dell’avvio dell’auto e della produzione di energia, destinata mediante l’inverter a essere immagazzinata nella batteria. Il secondo motore elettrico, invece, è in configurazione P2 e dà trazione autonomamente dal motore termico (o sommandosi a esso); in aggiunta è incaricato anche di recuperare energia nelle fasi di decelerazione o frenata.
Questa nuova generazione di ibrido andrà su a tutti i modelli del gruppo Hyundai-Kia, con differenze legate al motore termico (2.5 litri o 1.6 litri benzina) a seconda dei mercati di commercializzazione. Motori termici la cui efficienza passa dall’affinamento delle strategie di iniezione del carburante e dall’adozione del ciclo di combustione Miller, con apertura prolungata delle valvole di aspirazione oltre il punto morto inferiore del pistone.
L’esperienza condotta nello sviluppo delle elettriche su architettura e-GMP è stata sfruttata da Hyundai per migliorare le doti di recupero energetico e proporre sulle ibride il protocollo V2L. La presenza di una presa in auto permetterà di alimentare dispositivi esterni fino a 3,6 kW di potenza. C’è di più ed è la modalità Stay. Ancora una volta attingendo dall’esperienza sui modelli elettrici, le ibride Hyundai e Kia permetteranno fino a un’ora di utilizzo dell’infotainment di bordo e dell’impianto di climatizzazione, a motore spento, se la carica della batteria sarà compresa tra il 70% e l’80%.
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