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Fabiano Polimeni
28 apr 2025
È una storia scritta con il motore 8 cilindri a V protagonista, quella delle derivazioni stradali dei modelli impiegati nel Ferrari Challenge. Un capitolo che ha inizio nel 2003, quando a Maranello si decise di sviluppare la 360 Modena e trasformarla in Challenge Stradale. Dalla 360 Modena Challenge impiegata nel monomarca si portò su strada una versione estremizzata della berlinetta a motore posteriore centrale.
Con la Ferrari 296 “Versione Speciale” in arrivo è quel filone a contare una nuova interpretazione. Che sarà diversa anzitutto per la presenza del motore V6 turbocompresso. Differenza tra le differenze, la 296 Versione Speciale avrà il supporto del motogeneratore elettrico, come la 296 GTB di derivazione, mentre la 296 Challenge fa a meno della componente elettrica per proporsi nel monomarca con il solo V6 2.9 litri sovralimentato e dalla potenza di 700 cavalli.
L’excursus delle berlinette Ferrari estremizzate ha inizio dalla 360 Challenge Stradale, presentata nel 2003, quattro anni dopo la 360 Modena. Novanta chilogrammi più leggera, 25 cavalli più potente il motore V8 3.5 litri, sfoggiava particolari da corsa come i vetri laterali in policarbonato, specchietti retrovisori in fibra di carbonio. Chicche tecniche che proseguivano con i cerchi da 19” in titanio, freni carboceramici di serie per frenare dai 300 orari di velocità massima e i 4”1 realizzati sullo 0-100 km/h. Il motore V8, con regime di rotazione portato a 8.500 giri/min, esprimeva 425 cavalli per 1.180 kg di peso a secco.
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