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Bosch, il sistema rivoluzionario per certificare le emissioni

Attraverso lo scambio di dati tra veicolo, stazione di rifornimento e Cloud, il Digital Fuel Twin documenta il tipo e la quantità di carburante ricevuta dal veicolo tracciandone la reale sostenibilità
Bosch, il sistema rivoluzionario per certificare le emissioni

Adriano TorreAdriano Torre

8 mag 2025

Abbattere le emissioni dei motori a combustione termica? Si può fare, con il contributo dei carburanti rinnovabili, già da tempo sul mercato e compatibili con molti modelli di auto dal 2015. E’ una soluzione in più sulla strada della decarbonizzazione (2050), non solo quella dell’elettrico privilegiata dalla UE a partire dal 2035, data in cui entrerà in vigore il divieto di immatricolare nuove auto e veicoli commerciali spinti da motori termici. Ma come potranno sopravvivere quelli immatricolati in precedenza?

Tour verso Bruxelles

In questo scenario si inseriscono i carburanti rinnovabili (FAME, HVO, E85, Benzina Rinnovabile, BioLNG/CNG), già ampiamente diffusi in tutta Europa, offrendo un grande potenziale in qualità di carburanti a basso impatto ambientale per i veicoli a combustione interna: saranno i protagonisti dal 2035… Ma serve di più e la risposta o l’invito a prendere in considerazione il più diffuso ma corretto e certificato utilizzo di biocarburanti arriva da Bosch.

Il colosso tedesco ha sviluppato e prodotto il sistema Digital Fuel Twin, la cui applicazione viene utilizzata, spiegata e portata all’attenzione della Unione Europea attraverso dati elaborati e certificati, elaborati in questi mesi durante il Tour d’Europe, partito da Madrid, passato con una sosta importante da Torino per arrivare il 23 giugno a Bruxelles alla UE. Le auto e i camion del Tour d'Europa sono dotati di un software aggiuntivo, il “Digital Fuel Twin” (DFT) per certificare l’uso di carburanti rinnovabili e la conseguente riduzione delle emissioni di CO2.

Testimone di sostenibilità

Il Digital Fuel Twin è una piattaforma basata su Cloud per un tracciamento puntuale e 100% digitale sulle emissioni delle flotte dei veicoli, attraverso un innovativo software che permette alle aziende “di documentare all’interno del bilancio di sostenibilità in modo affidabile l'impronta di carbonio dei loro veicoli, per soddisfare i requisiti di legge e i propri obiettivi di sostenibilità”. Il DFT di Bosch “traccia e certifica digitalmente le informazioni dettagliate del carburante utilizzato nel veicolo lungo l’intera catena di fornitura e le emissioni di carbonio prodotte. In collaborazione con i produttori di carburante e gli operatori delle stazioni di rifornimento, le proprietà rilevanti del carburante utilizzato nel veicolo vengono archiviate digitalmente come un gemello virtuale in una data room protetta nel cloud”.

Come funziona il DFT

Il tutto avviene alla pompa di carburante con una sorta di stretta di mano digitale. Spiega Luca Gastaldo di Bosch Mobility: “Uno scambio di dati tra il veicolo, la stazione di rifornimento e il cloud, documenta con precisione che tipo di carburante ha ricevuto il veicolo e in che quantità. Sulla base di questi dati, gli utenti e le aziende ricevono informazioni affidabili e certificati che documentano la reale impronta di carbonio dei loro veicoli, riscontrando le emissioni legate a ogni singolo veicolo e dando così l’esatta valutazione misurata e certificata di ogni litro di CO2 risparmiata e non riversata nell’ambiente”. 

Adatto alle realtà dei carburanti rinnovabili attuali, il Digital Fuel Twin è già pronto ad affrontare il futuro integrando nella piattaforma anche i carburanti sintetici come l’e-fuel e l’idrogeno

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