Dieselgate Volkswagen, dieci anni dopo altre condanne per frode a 4 manager 

Dieselgate Volkswagen, dieci anni dopo altre condanne per frode a 4 manager 
L'onda lunga della vicenda legale connessa al dieselgate ha prodotto un'altra sentenza di primo grado, nella quale sono state inflitte 4 condanne

26.05.2025 ( Aggiornata il 26.05.2025 18:01 )

A dieci anni di distanza dal terremoto che fu il Dieselgate per Volkswagen e l’industria dell’auto - a voler leggere in controluce quale rilevanza abbia avuto sulle successive strategie di accelerazione sull’elettrico e demonizzazione dei motori diesel -, arrivano ancora sentenze di condanna, in primo grado, per manager al tempo dei fatti alle dipendenze del Gruppo tedesco.

Il processo per frode tenutosi a Braunschweig, Germania, giunto a sentenza è iniziato nel 2021 e inizialmente ne faceva parte anche Martin Winterkorn, a.d. Volkswagen al tempo dei fatti contestati: una posizione successivamente separata da tale processo e in attesa di definizione processuale.

Dieselgate Volkswagen, inizia il processo a Winterkorn

Frode dieselgate, quattro condanne

Quattro manager sono stati ritenuti responsabili dal tribunale e condannati a pene detentive, in due casi sospese. È sospesa la pena di 1 anno e 3 mesi inflitta al soggetto responsabile dello sviluppo dei motori Volkswagen, così come è sospesa la pena di 1 anno e 10 mesi comminata a un altro manager, a capo del dipartimento di controllo delle emissioni dei motori diesel.

Sospensione della pena non concessa, invece, al manager accusato di aver manipolato oltre 2 milioni di veicoli diesel, al quale la corte ha deciso per la reclusione di 4 anni e mezzo. È di 2 anni e 7 mesi di reclusione la quarta condanna a un ex manager responsabile dello sviluppo dei motori diesel.

Quant'è costato fino a oggi il dieselgate

L’affare dieselgate si stima sia costato a Volkswagen, tra il 2015 e il 2025, 33 miliardi di euro, senza considerare una class action ancora da definire in Germania, da potenzialmente 9 miliardi di euro.

All'origine delle emissioni falsate

Dieci anni fa tutto ebbe inizio con la scoperta del famigerato defeat device, un dispositivo in grado di rilevare le condizioni di prova durante l’omologazione dei veicoli con motori diesel e di far funzionare il propulsore e i sistemi di trattamento dei gas di scarico in modo da rispettare i parametri di legge relativi alle emissioni inquinanti.

In condizioni di impiego “fuori test”, quindi reali, il defeat device non era operativo e le emissioni inquinanti dei diesel risultavano essere molto al di sopra dei limiti di legge. Secondo documenti emersi dalla vicenda, uno sforamento tra le 15 e 35 volte superiore al dato di omologazione.

 

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