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Luca Talotta
27 mag 2025
Il mondo dell’automobile sta vivendo una trasformazione senza precedenti, e l’alleanza tra Toyota e Waymo (Google) rappresenta il punto di svolta che potrebbe portare i veicoli autonomi nelle mani dei consumatori entro pochi anni. Un progetto ambizioso che punta a rendere la tecnologia della guida autonoma finalmente accessibile, affidabile e alla portata di tutti.
Non si tratta più di prototipi futuristici o test riservati a flotte aziendali: l’obiettivo dichiarato è portare l’intelligenza artificiale di Waymo nei modelli Toyota, combinando la potenza produttiva del colosso giapponese con il know-how tecnologico di Google.
Questa collaborazione nasce da una necessità reciproca: Waymo cercava un partner in grado di produrre in scala veicoli autonomi, mentre Toyota punta ad accelerare l’integrazione di soluzioni elettriche e autonome nei suoi modelli. La sinergia è evidente: 30 milioni di miglia autonome percorse da Waymo e milioni di veicoli prodotti ogni anno da Toyota.
«Unire intelligenza artificiale e capacità produttiva è la chiave per trasformare davvero la mobilità», ha dichiarato un portavoce Toyota. Le due aziende vogliono superare lo scoglio che ha finora rallentato la diffusione della guida autonoma: l’equilibrio tra affidabilità, economicità e semplicità d’uso.
Non è la prima volta che Toyota sperimenta questa tecnologia: durante le Olimpiadi di Tokyo 2020, i veicoli e-Palettehanno trasportato atleti e staff in modalità completamente autonoma, dimostrando la solidità del progetto.
Il frutto della collaborazione tra Toyota e Waymo non sarà una concept car fantascientifica, ma veicoli simili ai modelli Toyota di oggi, arricchiti da sensori avanzati e software di guida autonoma. Una scelta che privilegia la concretezza e la facilità d’uso.
Questi veicoli offriranno tre grandi vantaggi:
Operatività semplice e intuitiva, anche per chi non è esperto di tecnologia
Sistemi di sicurezza avanzati, superiori agli attuali ADAS
Prezzi competitivi, grazie alla produzione su larga scala
Per milioni di persone, questo significherà viaggiare senza guidare: leggere, lavorare, rilassarsi durante gli spostamenti. E per le categorie fragili – come anziani o disabili – la libertà di movimento potrà diventare finalmente una realtà.
Anche l’ambiente ne beneficerà: grazie all’ottimizzazione dei tragitti e alla propulsione elettrica, le emissioni caleranno e il traffico potrà essere gestito con maggiore efficienza.
Naturalmente, ci sono ancora diversi nodi critici da sciogliere prima che le auto autonome entrino davvero in tutte le case:
Sfida |
Possibile soluzione |
---|---|
Costo elevato dei sensori |
Adozione di LiDAR a stato solido più economici |
Alto consumo delle componenti AI |
Batterie di nuova generazione e software ottimizzati |
Normative diverse da paese a paese |
Pressione congiunta per standard internazionali |
Scetticismo dell’opinione pubblica |
Adozione progressiva e trasparenza sui dati di sicurezza |
Uno degli aspetti più complessi riguarda proprio la fiducia dell’utente: accettare che un veicolo possa guidare meglio di un essere umano è una sfida culturale, oltre che tecnologica. Per questo si punta a un’introduzione graduale, partendo da funzionalità autonome in contesti controllati.
Il progetto Toyota-Waymo non vive isolato: entrambe le aziende fanno parte di un più ampio ecosistema di innovazione. Waymo collabora già con Jaguar, Zeekr e Hyundai, mentre Toyota ha investito nella sua Toyota Research Institute, sviluppando internamente soluzioni avanzate.
Gli analisti stimano che i primi modelli autonomi destinati ai consumatori saranno sul mercato entro il 2026. Un traguardo che potrebbe cambiare gli equilibri del settore e costringere anche i competitor a muoversi rapidamente.
Per decenni si è parlato di auto che si guidano da sole come di un sogno lontano. Oggi, grazie a questa alleanza strategica, ci troviamo a un passo dalla sua realizzazione. La guida autonoma potrebbe diventare, già nei prossimi anni, una nuova normalità: più sicura, più efficiente, più inclusiva.
Toyota e Google non stanno semplicemente creando un prodotto: stanno ridefinendo l’esperienza del trasporto privato, portandoci in un futuro dove la mobilità sarà personalizzata, automatizzata e sostenibile.
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