Biocarburanti e stop ai motori termici, Fratin: "Europa superi interessi dei Paesi"

Biocarburanti e stop ai motori termici, Fratin: "Europa superi interessi dei Paesi"© LaPresse
Il ministro dell'Ambiente ha definito il piano dell'Europa al 2035 "un'idiozia" e nei prossimi mesi verrà avviato il riesame degli obiettivi del Fit for 55 

05.06.2025 ( Aggiornata il 05.06.2025 16:09 )

La partita andrà discussa e decisa in sede europea, dove la revisione delle norme sul 2035, concordata dal Piano d’azione sull’industria dell’auto perché venga svolta entro fine anno, dovrà tradurre in iniziative concrete quelle che finora sono state enunciazioni di principi. Ovvero, un principio di neutralità tecnologica nel piano Fit for 55 che, a oggi, prevede lo stop alle auto non a emissioni zero dal 2035.

Le concessioni agli e-fuels e quelle negate agli HVO

La posizione tedesca ha ottenuto già con il precedente mandato della Commissione europea un’apertura agli e-fuels, non è accaduto altrettanto per i combustibili HVO - Hydrotreated Vegetable Oil, possibili sostituti sia del diesel che della benzina di origine fossile.

Intervenendo alla tappa romana del Tour d’Europe, iniziativa supportata da case auto e aziende petrolifere, per sostenere il contributo alla decarbonizzazione da parte dei carburanti rinnovabili come l’HVO, il ministro per l’Abbiente, Gilberto Pichetto Fratin, ha commentato: “Credo che la resistenza dell’Unione europea, rispetto al fronte dei biocarburanti, sia più una questione di interessi nazionali e aziendali che una questione ideologica.

L’UE dovrà arrivare a superare vincoli ideologici o di interesse Paese che ha posto e arrivare a gestire una transizione che deve essere ragionevole. Il governo italiano ha intenzione di andare avanti e far valere un legittimo percorso scientifico e un legittimo interesse del Paese”, le parole riportate dall’agenzia Ansa.

Ancora: “Il bando termico 2035 imposto dall’Unione Europea è un’idiozia”.

Cosa sono gli HVO e quanto inquinano meno dei combustibili fossili

Secondo studi presentati da aziende petrolifere, il diesel rinnovabile HVO è in grado di abbattere le emissioni climalteranti (Greenhouse Gases) tra il 60 e il 95% rispetto a un diesel di origine fossile. Si tratta di un combustibile ottenuto partendo da oli vegetali e grassi di origine animale, trattati con idrogeno, in un processo che lo rende un combustibile molto più pulito rispetto a quelli di origine fossile. Restano alcuni interrogativi legati alle conseguenze indirette, collaterali, sul fronte della produzione di vegetali da destinare alla catena di produzione degli HVO.

Intervenendo nei giorni scorsi al Villaggio della Sostenibilità, il ministro sottolineava: “Vogliamo abbassare le emissioni, ricorrendo anche ai biocarburanti avanzati. Non tutti possono permettersi un’elettrica ma tutti vogliono inquinare meno. Imponendo oggi lo stop ai motori endotermici non faremmo che deludere i nostri concittadini. Quindi, avanti sì ma con giudizio”.

Le istanze sostenute dal governo italiano sui combustibili rinnovabili come l’HVO, che è già un prodotto diffuso sui  mercati globali, dovranno passare al filtro delle discussioni in Europa. Dove dai principi di neutralità tecnologica per affrontare la transizione verde, delineata nel piano Fit for 55 per quanto riguarda i trasporti, si dovrà passare ai fatti e allentare le maglie di una decisione di messa al bando del motore termico al 2035 col senno di poi risultata quantomeno affrettata.

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