07.06.2025 ( Aggiornata il 09.06.2025 06:54 )
Secondo il nuovo report Mobility Consumer Pulse di McKinsey, il 33% degli italiani sarebbe disposto ad acquistare un’auto elettrica cinese, un dato superiore al 27% della media europea. Una tendenza che evidenzia una progressiva apertura del mercato italiano verso i veicoli a batteria provenienti dall’Estremo Oriente, attratti da un mix convincente di prezzi competitivi, tecnologie avanzate e una crescente attenzione alla sostenibilità ambientale.
Il fenomeno, che conferma la penetrazione crescente del made in China nel settore automotive, si inserisce in un contesto di continua evoluzione del mercato della mobilità. Tuttavia, insieme all’entusiasmo per l’innovazione e il design futuristico delle nuove auto elettriche orientali, iniziano a emergere anche le prime ombre, soprattutto sul fronte della sicurezza informatica.
La sicurezza non è solo su strada. Oggi, le auto moderne sono veri e propri centri digitali su quattro ruote, dotati di software, sensori LiDAR, connessioni wireless, assistenti vocali, telecamere e funzionalità over-the-air. E proprio questo le rende un potenziale bersaglio per violazioni della privacy.
A lanciare l’allarme è Sophos, leader mondiale nella cybersecurity, che ha rilevato come la sincronizzazione di smartphone o altri dispositivi con il sistema infotainment del veicolo possa esporre a pericoli concreti i dati personali.
«È fortemente sconsigliato sincronizzare il proprio telefono, soprattutto in caso di veicoli a noleggio – spiega l’azienda – perché il sistema del veicolo potrebbe salvare in automatico i dati e trasferirli online prima che l’utente possa cancellarli».
Un rischio sottovalutato da molti automobilisti che, una volta inserite le credenziali, espongono inconsapevolmente contatti, cronologia di navigazione, posizioni GPS, dati biometrici e altro ancora a potenziali attacchi informatici.
Nate Drier, Technical Lead del Red Team di Sophos, non usa mezzi termini: «Date l’opportunità e le capacità, ogni tecnologia può essere usata in modo improprio. I veicoli elettrici moderni possono tracciare gli spostamenti in tempo reale e raccogliere dati ambientali, Wi-Fi, torri cellulari e altro».
Secondo Drier, la raccolta di informazioni non si limita alla navigazione, ma può arrivare a costruire una vera e propria mappa comportamentale degli utenti, con dettagli su abitudini quotidiane, luoghi frequentati e orari di utilizzo del mezzo.
Questo tipo di raccolta dati, spesso incluso nei termini e condizioni accettati senza lettura, può trasformarsi in un’arma a doppio taglio se non gestita con la dovuta attenzione. Le auto connesse, di fatto, diventano parte integrante dell’ecosistema digitale personale di chi le guida.
Nonostante le perplessità legate alla cybersicurezza, il fascino delle auto elettriche cinesi continua a crescere. Le ragioni principali? Prezzo accessibile e dotazioni tecnologiche di livello, spesso superiori alla concorrenza europea nella stessa fascia di prezzo.
Tuttavia, gli italiani intervistati da McKinsey segnalano ancora due freni principali all’acquisto:
Il 40% teme l’autonomia limitata delle batterie
Manca una rete capillare di ricarica, soprattutto al Sud
A tutto ciò si somma la mancanza di una normativa europea realmente incisiva in tema di protezione dei dati raccolti dai veicoli, che lascia spazio a grigi normativi in cui operano molti produttori extra-UE.
Di fronte a questo scenario in rapido cambiamento, Sophos invita alla prudenza. Non si tratta di demonizzare l’elettrico o la produzione cinese, ma di affrontare il nuovo paradigma con consapevolezza e attenzione.
Ecco alcune raccomandazioni chiave:
Evitare la sincronizzazione automatica dei dispositivi (soprattutto nei veicoli a noleggio)
Verificare quali dati vengano raccolti dal veicolo e con quali finalità
Disattivare le connessioni non necessarie come Bluetooth o Wi-Fi se non strettamente indispensabili
Informarsi sulle funzionalità OTA (over-the-air) e sulle impostazioni di privacy dell’infotainment
Aggiornare regolarmente i sistemi operativi del veicolo, ma solo attraverso canali ufficiali
Il mercato italiano è pronto ad accogliere la nuova generazione di veicoli elettrici, ma è necessario che lo sviluppo tecnologico sia accompagnato da una regolamentazione più rigida e trasparente, sia a livello nazionale che europeo.
L’avanzata cinese nell’automotive non può prescindere da un’adeguata educazione digitale del consumatore, che deve diventare parte attiva nella protezione dei propri dati. Le auto del futuro, sempre più autonome, intelligenti e connesse, devono garantire la sicurezza su strada quanto quella nel cloud.
E se è vero che il prezzo può essere un argomento decisivo per molti, la libertà e la privacy dei cittadini digitali europeinon dovrebbero mai passare in secondo piano.
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