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Luca Talotta
25 giu 2025
Il 2025 rappresenta un anno cruciale per il settore dell’automotive. In un contesto di transizione ecologica accelerata, le nuove normative sulle emissioni imposte dall’Unione Europea e recepite anche dall’Italia impatteranno milioni di automobilisti. Dal rafforzamento dei limiti per i motori termici alle misure restrittive sulla circolazione urbana, passando per i nuovi standard Euro 7 e i controlli ambientali più severi, il cambiamento è già in corso.
Ma cosa cambia davvero per chi guida? E quali sono le scadenze da tenere d’occhio? Con questa guida chiara ed esaustiva, facciamo il punto su tutto ciò che serve sapere.
Il regolamento Euro 7, approvato definitivamente dal Parlamento Europeo ad aprile 2024 e in vigore progressivamente dal luglio 2025 per i veicoli leggeri (auto e furgoni) e dal luglio 2027 per autobus e camion, introduce limiti più rigorosi per le emissioni di:
Ossidi di azoto (NOx)
Particolato (PM)
Monossido di carbonio (CO)
Emissioni legate a freni e pneumatici, anche per veicoli elettrici
Una delle novità più significative è l’obbligo per i costruttori di dotare le vetture di sistemi di monitoraggio delle emissioni reali, attivi per almeno 10 anni o 200.000 km. In pratica, le case automobilistiche dovranno garantire che le auto inquinino poco non solo al momento del test, ma durante l’intera vita utile del veicolo.
L’introduzione dello standard Euro 7 non mette al bando diesel e benzina, ma ne rende più difficile e costosa la produzione. I veicoli termici nuovi dovranno rispettare limiti di emissioni più stringenti e questo potrebbe tradursi in:
Aumenti di prezzo per i modelli non elettrificati
Tempi di consegna più lunghi a causa delle modifiche tecniche richieste
Riduzione dell’offerta di auto a benzina o diesel per i segmenti entry level
Molti costruttori, già orientati verso l’elettrificazione, potrebbero decidere di non aggiornare determinati motori e accelerare l’abbandono delle motorizzazioni termiche nei segmenti più piccoli.
Parallelamente alle normative europee, anche le amministrazioni locali italiane stanno introducendo nuove regole per ridurre l’inquinamento. Tra le più importanti novità:
Il Blocco Euro 5 diesel è già realtà in alcune aree del Nord Italia (Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna), in particolare nei Comuni che aderiscono al Piano Aria.
Le nuove ZTL ambientali (come lo Scudo Verde di Firenze o l’Ecopass di Milano) penalizzano i veicoli con emissioni elevate, anche se ancora legalmente in circolazione.
Alcuni Comuni stanno istituendo aree a basse emissioni permanenti (LEZ), che escluderanno gradualmente auto Euro 4, 5 e 6 nei prossimi anni.
Per chi guida, questo significa una progressiva esclusione dei centri urbani per chi possiede veicoli più vecchi, con la necessità di orientarsi verso soluzioni meno inquinanti.
Molti automobilisti si chiedono se le auto ibride saranno ancora compatibili con le nuove normative. La risposta è: dipende. Le ibride full e mild saranno ancora vendibili, ma solo se dotate di omologazione Euro 6E o Euro 7, e se rientrano nei nuovi limiti di emissione.
Inoltre, alcune ZTL e bonus regionali iniziano a discriminare tra ibride “vere” e ibride leggere, riconoscendo i vantaggi solo ai veicoli a emissioni molto basse. Le ibride plug-in, invece, continueranno ad avere un ruolo centrale almeno fino al 2030, ma dovranno dimostrare emissioni reali contenute e autonomia elettrica significativa.
Per chi guida un’auto 100% elettrica, le nuove normative sulle emissioni non rappresentano un ostacolo, ma anzi un vantaggio. I veicoli elettrici:
Sono esenti da tutti i blocchi del traffico
Possono accedere gratuitamente o con agevolazioni alle ZTL ambientali
Rientrano nei nuovi incentivi statali e regionali
Tuttavia, la normativa Euro 7 introduce anche per loro limiti sulle emissioni non allo scarico, come quelle prodotte da freni e pneumatici, con test specifici e nuovi standard tecnici. Una sfida importante che riguarda in particolare i SUV elettrici, più pesanti e quindi soggetti a maggiore usura.
Non adeguarsi alle nuove normative può comportare conseguenze concrete:
Divieto di accesso a zone urbane critiche
Multe elevate in caso di violazione dei blocchi traffico
Valutazione più bassa dell’usato per auto non in linea con i nuovi standard
Costi maggiori di assicurazione e bollo, in caso di politiche regionali penalizzanti
Per questo è essenziale restare aggiornati sulle scadenze e valutare con attenzione la sostituzione del proprio veicolo.
Chi possiede un’auto Euro 0–4 dovrebbe considerare seriamente la possibilità di sostituire il veicolo nel 2025, sfruttando:
Il bonus rottamazione, fino a 11.000 euro per chi ha un ISEE basso
Gli incentivi regionali cumulabili
Le offerte dei concessionari che anticipano i cambiamenti normativi
Chi ha un’auto Euro 5 dovrebbe monitorare l’evoluzione delle regole locali, mentre i proprietari di Euro 6 possono stare tranquilli ancora per alcuni anni, ma con prospettive a medio termine da rivedere.
Per chi acquista un’auto nuova oggi, è consigliabile scegliere modelli omologati Euro 6E o Euro 7, meglio se con una componente elettrificata, per non rischiare di trovarsi esclusi da aree urbane entro pochi anni.
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