Luca Talotta
12 lug 2025
Per anni in Italia il cambio automatico è stato considerato un vezzo da ricchi, una caratteristica da associare alle grosse berline tedesche o ai SUV di lusso americani. Ma oggi tutto è cambiato: anche chi vuole una citycar compatta o una piccola ibrida o elettrica può dire addio alla frizione, senza rinunciare a prezzi accessibili. Un segnale positivo per l’industria dell’auto e per noi automobilisti, da troppo tempo penalizzati da un mercato poco attento alle vere esigenze quotidiane.
Per chi guida nel traffico cittadino o si muove in ambienti urbani congestionati, il cambio automatico non è più un capriccio, ma una necessità di comfort e semplificazione. Non dover gestire la frizione e il cambio manuale in mezzo a semafori, code e ripartenze è un vantaggio concreto, sia per il portafogli che per la salute (diciamolo: il ginocchio sinistro ringrazia).
Ma allora, quali sono le auto con cambio automatico più economiche del 2025? Ecco una classifica che non solo elenca i modelli, ma difende il diritto a una guida comoda e moderna anche per chi ha budget limitati.
Il gradino più basso del prezzo spetta alla Dacia Sandero Streetway Expression TCe 90 CVT, l’auto con cambio automatico più economica in Italia nel 2025: solo 17.150 euro. La Sandero è una 5 porte da 4,08 metri, quindi tutt’altro che sacrificata, anzi tra le più spaziose della categoria, con un bagagliaio da 410 litri (che arriva a 1.455 con i sedili abbattuti).
Sotto il cofano, un onesto 1.0 tre cilindri benzina da 91 CV abbinato al cambio CVT a variazione continua. Prestazioni senza lode (0-100 in 13,4 secondi), ma consumi contenuti (5,7 l/100 km). Un’auto semplice, ma concreta. Perché spendere di più se si può avere tutto il necessario con meno di 18mila euro?
Chi cerca dimensioni compatte e consumi record può puntare sulla Kia Picanto Urban 1.0 MPi AMT, che parte da 17.800 euro. È lunga solo 3,60 metri e ha comunque 5 porte e 5 posti. Il bagagliaio? 255 litri in configurazione standard, ma può arrivare fino a 1.010 litri abbattendo i sedili.
Il motore è un 1.0 tre cilindri da 63 CV accoppiato a un cambio robotizzato a 5 marce (AMT). È vero: lo scatto da 0 a 100 è fiacco (17,2 secondi), ma i consumi da record (5,2 l/100 km) sono un’ottima compensazione. Un’auto ideale per neopatentati, città e tragitti brevi, senza compromessi sul comfort di guida.
Chi vuole provare l’elettrico ma ha paura di dover spendere troppo, dovrebbe guardare alla Dacia Spring Expression Electric 45, la prima BEV della classifica e tra le auto elettriche più economiche d’Europa: parte da 17.900 euro. In questa versione ha 45 CV, trazione anteriore e cambio automatico a rapporto unico.
La velocità non è il suo forte (0-100 in 19,1 secondi), ma per la città è perfetta. Con una batteria da 26,8 kWh e un consumo combinato di 14,1 kWh/100 km, può percorrere fino a 225 km con una carica, secondo il ciclo WLTP. Lunga 3,70 metri e con un bagagliaio fino a 1.004 litri, la Spring dimostra che l’elettrico non deve essere solo per ricchi o per SUV da 50.000 euro.
A quota 18.900 euro, entra in scena la Fiat Grande Panda 1.2 Hybrid Pop, che rappresenta la scelta più equilibrata tra consumi, comfort e tecnologia. Il motore è un 1.2 mild hybrid benzina da 110 CV, associato a un cambio automatico a doppia frizione eDCT elettrificato a 6 marce.
La Grande Panda è una vera tuttofare, lunga 3,99 metri con un bagagliaio da 353 litri (1.366 litri abbattendo i sedili). Ma la vera notizia è che questa Fiat è la più veloce tra le auto automatiche low-cost 2025: da 0 a 100 in 11,2 secondi. Il tutto con consumi contenuti, pari a 5,1 l/100 km. Finalmente una Fiat che sa coniugare convenienza, stile e guida moderna.
Chiude la classifica la Leapmotor T03, piccola elettrica cinese con cambio automatico monomarcia che costa 18.900 euro, sempre in versione unica. A spingerla c’è un motore elettrico da 95 CV, in grado di farle raggiungere i 100 km/h in 12,7 secondi. Non male per una citycar lunga solo 3,62 metri.
La batteria da 37,3 kWh consente un’autonomia WLTP di 265 km, con un consumo medio dichiarato di 16,3 kWh/100 km. È più moderna e rifinita di quanto si pensi, e rappresenta una delle prime vere alternative low cost alle solite elettriche occidentali dal prezzo stellare. E il cambio automatico è di serie, ovviamente.
L’Italia è rimasta fanalino di coda in Europa per l’adozione del cambio automatico, spesso per motivi culturali o economici. Ma oggi non ci sono più scuse. Come dimostrano questi cinque modelli, si può guidare senza frizione anche con meno di 20.000 euro, sfruttando le soluzioni offerte da tecnologie diverse: CVT, doppia frizione, cambio robotizzato o riduttori elettrici.
Chi ancora dice che il cambio automatico è da pigri, dovrebbe provare a guidare nel traffico di Milano o Napoli per un mese intero. Vediamo poi se non cambia idea.
Il vero problema è che spesso le auto con cambio automatico sono state “nascoste” dal mercato o abbinate solo a motorizzazioni di fascia alta, come se la comodità fosse un privilegio. Invece è un diritto di tutti. È ora che anche i costruttori italiani puntino di più su queste versioni e che lo Stato incentivi maggiormente l’adozione di auto facili da guidare, soprattutto per i neopatentati, i senior e chi vive in città congestionate.
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