Luca Talotta
14 lug 2025
Quando si parla di sicurezza stradale, uno degli elementi più trascurati – eppure cruciali – è rappresentato dalla convergenza e dall’equilibratura delle ruote. Due interventi apparentemente semplici, ma che possono fare la differenza tra un viaggio sicuro e uno pericoloso. E non si tratta solo di comfort o consumo degli pneumatici: la mancata attenzione a queste operazioni può compromettere la tenuta di strada, l’efficienza dei freni e la durata dell’intera vettura.
La convergenza riguarda l’angolazione delle ruote rispetto all’asse longitudinale del veicolo. Se le ruote non sono perfettamente allineate, l’auto può “tirare” da un lato o risultare instabile in curva. L’equilibratura, invece, corregge eventuali sbilanciamenti del peso della ruota sul proprio asse, eliminando vibrazioni al volante e migliorando il comfort.
Una convergenza errata può provocare usura irregolare degli pneumatici, perdita di aderenza, aumento degli spazi di frenata e un comportamento anomalo dell’auto, soprattutto in curva o in situazioni d’emergenza. L’equilibratura scorretta, invece, genera fastidiose vibrazioni, soprattutto a velocità elevate, che possono stancare il conducente e compromettere la stabilità del veicolo.
Chi guida ogni giorno, magari con tragitti autostradali o su strade dissestate, dovrebbe controllare almeno una volta all’anno entrambe le regolazioni, o ogni 10.000-15.000 km. Eppure, secondo alcune stime, oltre il 60% degli automobilisti italiani trascura questi controlli, mettendo a rischio la propria incolumità.
È bene procedere a un controllo:
Ignorare questi segnali significa spendere più soldi nel lungo termine. Pneumatici consumati in modo irregolare vanno sostituiti prima del tempo, mentre l’auto che tira da un lato può causare incidenti o frenate inefficienti.
La convergenza viene regolata tramite attrezzature elettroniche ad alta precisione. Le ruote anteriori (e talvolta anche le posteriori) devono essere orientate secondo valori prestabiliti dal costruttore, per garantire la massima aderenza e il corretto comportamento dinamico.
I tecnici specializzati intervengono agendo sui tiranti dello sterzo, regolando gli angoli in gradi e minuti. I principali tipi di regolazione sono:
Un assetto errato può derivare anche da assetto ribassato, carichi sbilanciati o elementi meccanici usurati, come testine o silent block.
L’equilibratura serve a bilanciare perfettamente il peso del gruppo ruota-gomma. Quando questo non accade, si creano squilibri rotazionali che si traducono in vibrazioni. Il problema è spesso impercettibile a basse velocità, ma diventa evidente superati i 90-100 km/h.
Per bilanciare una ruota, si utilizzano contrappesi in metallo, posizionati nella parte interna o esterna del cerchio. Esistono due tipi di equilibratura:
Alcuni gommisti disonesti, purtroppo, trascurano l’equilibratura per velocizzare il lavoro o abbassare i costi. Ma il risultato è una guida instabile, affaticante e rischiosa.
I costi per convergenza ed equilibratura variano, ma non sono mai proibitivi. In media:
Il tutto richiede meno di un’ora di lavoro e rappresenta un investimento sulla durata degli pneumatici (fino al 20% in più) e sulla propria sicurezza. Risparmiare oggi su questi controlli significa pagare di più domani in gomme, carburante e potenzialmente in danni più gravi.
Chi continua a trascurare questi aspetti rischia:
E tutto questo per risparmiare qualche decina di euro? Semplicemente assurdo. È ora che anche le istituzioni, e non solo gli automobilisti, prendano posizione su questo tema. Una maggiore sensibilizzazione aiuterebbe a ridurre gli incidenticausati da incuria nella manutenzione ordinaria.
Le officine certificate e professionali sanno quanto sia importante offrire ai clienti questi controlli. Ma il mercato è ancora pieno di operatori improvvisati, che non aggiornano le attrezzature, usano contrappesi scadenti o non formano i propri tecnici. Serve una vera rivoluzione culturale nella manutenzione delle auto, e chi si ostina a trattare convergenza ed equilibratura come «spese superflue» sta mettendo a rischio non solo sé stesso, ma anche gli altri utenti della strada.
Serve un piano nazionale di educazione alla sicurezza auto. Dove sono le campagne informative pubbliche? Perché non incentivare questi interventi nelle revisioni? E se un’auto con convergenza sbagliata può uccidere, perché non si prevedono sanzioni?
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