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Fabiano Polimeni
21 lug 2025
Insieme a una manciata di altri modelli può considerarsi il simbolo assoluto delle Ferrari stradali. Ecco, della F40 c’è una derivazione ulteriore, una perla rarissima, da corsa e prodotta in soli 19 esemplari: Ferrari F40 LM. Il progetto si deve alla struttura di Giuliano Michelotto, con l’avallo della casa di Maranello, che concretizzò la richiesta del direttore generale di Charles Pozzi, importatore Ferrari in Francia. La F40 è già storia, progettata nel 1987. Sarà nei primi anni Novanta che la variante da corsa è sviluppata secondo le specifiche regolamentari per correre nella serie statunitense IMSA e nel FIA-GT.
L’esemplare numero 14 dei 19 prodotti sarà protagonista il 16 agosto a Monterey, cornice nella quale RM Sotheby’s batterà la F40 LM Michelotto, il cui valore stimato è di 9,5 milioni di dollari.
Un esemplare certificato Ferrari Classiche nel 2009 e con i numeri di telaio, cambio, carrozzeria tutti “allineati” a sottolineare l’originalità dell’auto. È una F40 profondamente diversa dalla versione stradale e non solo per il pacchetto aerodinamico composto dalla posteriore regolabile e lo splitter anteriore. In realtà è una totale riscrittura dell'aerodinamica che passa dal fondo con canali Venturi, un raffreddamento ad hoc e la completa rivisitazione del motore.
Il V8 di serie erogava 478 cavalli, che impallidiscono se paragonati ai 760 cavalli della specifica GTC che verrà battuta all’asta. Per ottenere tale livello di potenza, l’elaborazione del motore ha visto intercooler maggiorati, l’incremento della pressione di sovralimentazione, una linea del carburante dotata di pressioni superiori, alberi a camme modificati.
Di conseguenza anche l’assetto doveva subire modifiche idonee a una vettura da corsa, come quella sigla LM - Le Mans lasciava intuire. Assetto ribassato, cerchi in magnesio con gomme slick più larghe, freni Brembo dai dischi maggiorati. Infine, i tocchi votati all’alleggerimento, come le vetrature laterali in Lexan.
La Ferrari F40 LM Michelotto all’asta ha il numero di telaio 95448 e venne consegnata al cliente svizzero Walter Hagmann nel 1992, che la tenne in proprietà fino al 2002 quando per un breve periodo la cedette - per poi riacquistarla - da un altro collezionista elvetico. Sarà nel 2007 che passerà di mano a un nuovo cliente. Il tempo di procedere con una profonda revisione presso Michelotto nel 2014 e nel 2015 è stata acquistata dal proprietario statunitense che, dieci anni, la offre all’asta.
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