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Francesco Forni
7 ago 2025
Un colpo al... Cuore Sportivo. Un ritrovamento straordinario e triste, ina concessionaria dimenticata, traboccante Alfa Romeo, è riemersa. Il capannone ospita una vasta gamma di modelli storici del Biscione. Nonostante non si tratti di auto milionarie, la scoperta è tocca le corde degli appasionati.
Il deposito si trova in Olanda. Il canale YouTube The Bearded Explorer ha documentato il tutto. Il filmato mostra automobili prevalentemente degli anni Novanta e Duemila. Alcuni esemplari risalgono a periodi precedenti. Inizialmente si intravede anche una Ferrari 360 Modena.
Il viaggio tra i veicoli inizia con una Alfa Romeo 156. Seguono diverse 159 e una 145. Appare anche una Giulia degli anni Settanta. Di essa rimane soltanto la carrozzeria corrosa.
Una Alfa Romeo 166 con motore 3.0 V6 24 valvole è presente. Il mitico Busso in questa versione eroga 226 cavalli. La 166 fu l'ultima ammiraglia del Marchio. Nonostante il progetto, non ebbe il successo sperato contro le rivali tedesche.
L'era, non amata dai puristi, della trazione anteriore domina la collezione. I tempi delle nuove Giulia e Stelvio erano distanti e (anche) tale fase fu caratterizzata da alterne fortune per il Biscione.
La Alfa Romeo 155 invece riscosse successo. Vendette quasi 200.000 unità. Fu disegnata da Ercole Spada. Nonostante le critiche per la vicinanza alla Fiat Tempra, fu un trionfo. L'esemplare ritrovato è in ottimo stato. La sua carrozzeria verde appare intatta, i cerchi neri immacolati.
Pezzi da collezione e sorprese
Una 33 rossa si nasconde, è stata l'erede della celebre Alfasud. La sua produzione avvenne a Pomigliano d'Arco. La qualità fu migliorata, e vendette un milione di unità in 12 anni.
Al suo fianco giace un'altra 33 Quadrifoglio Verde. Si riconosce dall'alettone posteriore e dal paraurti in tinta. Monta un motore boxer 1.5 da 105 CV. Questo propulsore derivava dall'Alfasud Ti.
Un'Alfa Romeo 156 GTA rappresenta un vero gioiello. Simboleggia la massima espressione sportiva del Biscione. Il suo periodo si colloca tra fine XX e inizio XXI secolo. Montava anch'essa il V6 Busso, nella versione da 250 cavalli aspirata. La sua estetica era rivista e mostrava grande grinta.
Il percorso conduce anche all'officina. Su un ponte si trova una GTV6. Appare in buono stato di conservazione. Il suo cofano cela un 2.5 V6 da 160 CV. Un'altra 33 insolita completa la scena. Presenta 6 luci aggiuntive anteriori. Probabilmente fungeva da safety car per un campionato locale.
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