Temi caldi
Francesco Forni
25 ago 2025 (Aggiornato il 28 ago 2025 alle 11:30)
Un'indiscrezione bomba scuote profondamente il panorama automobilistico mondiale. Si prefigura una mossa sorprendente nel settore. Mercedes, starebbe valutando un accordo cruciale. L'interlocutore è la storica concorrente BMW. Si tratta di una potenziale fornitura di propulsori termici.
Fonti autorevoli riportano dettagli esclusivi della trattativa. Tra queste, la testata finanziaria Manager Magazin e la rivista britannica Autocar. L'intesa, se confermata, apparirebbe clamorosa. Modificherebbe a fondo l'assetto strategico di Mercedes.
Le voci hanno acceso un vasto dibattito. Una collaborazione tra rivali non rappresenta una novità assoluta. Tuttavia, un'unione tra BMW e Mercedes è davvero eccezionale.
Al centro di tale potenziale intesa si trova un motore turbo benzina da 2.0 litri. Questo propulsore è un derivato del collaudato BMW B48. Il motore a quattro cilindri ha un impiego molto esteso. Equipaggia diverse vetture BMW e Mini. La sua produzione si svolge interamente in Austria. Ciò assicura elevati standard qualitativi costanti.
La versatilità tecnica del propulsore è un suo grande pregio. Si può montare sia trasversalmente sia longitudinalmente. È pienamente compatibile con le trasmissioni elettrificate. Questa caratteristica lo rende perfetto per i veicoli plug-in hybrid. Il fattore si rivela cruciale per le imminenti normative Euro 7. Il B48 offre flessibilità operativa superiore. Può equipaggiare auto con trazioni anteriori o posteriori.
Ciò rende versatile l'unità per diversi segmenti di mercato. Potrebbe trovare posto su numerosi modelli della Stella. Dalla CLA alla GLA, passando per la GLB. Si menzionano la Classe C, la Classe E e i SUV GLC. Inclusa la futura "Piccola G". Una scelta così si contrappone a un motore sviluppato di recente.
Il motore M252 turbo benzina da 1.5 litri è un propulsore recente. È stato progettato in Germania. La sua produzione avviene in Cina, presso gli stabilimenti di Horse. Horse è un'azienda parzialmente controllata da Geely. Il motore M252, pur efficiente, presenta alcune limitazioni. Non è idoneo per un'elettrificazione più spinta. Non può integrarsi in sistemi powertrain plug-in hybrid. Non funziona efficacemente come Range Extender. L'ultimo è un generatore di bordo per la trazione elettrica.
La potenziale fornitura BMW eviterebbe a Mercedes investimenti di notevole entità. Consentirebbe l'accesso a propulsori avanzati. Tutto avverrebbe senza sforzi di sviluppo diretti.
L'ingresso di BMW come fornitore avrebbe ripercussioni profonde. Rimodellerebbe i rapporti tra Mercedes e la società cinese Geely. Geely è un importante azionista di Mercedes. Possiede una quota del 9.7%. Inoltre, Geely è un fornitore chiave di motori. Offre propulsori alla Stella tramite l'azienda Horse. Di Horse, Geely detiene una partecipazione del 40%. La complessa rete di relazioni include il controllo paritario del marchio Smart.
Affidarsi a BMW potrebbe intaccare seriamente tale partnership esistente. Le conseguenze potrebbero essere significative e anticipate. Per Mercedes, non si tratterebbe solo di una nuova collaborazione. Aprirebbe una fase di cambiamenti societari estesi. Darebbe vita a nuove dinamiche politiche internazionali. La ipotetica alleanza tra Mercedes e BMW trasmetterebbe un messaggio forte. Verrebbe interpretata come un segnale di resistenza dell'industria tedesca. Una manovra contro l'avanzata inarrestabile dei produttori cinesi. La sinergia rifletterebbe una ricalibrazione strategica. Una forma di protezione industriale.
Nuovi orientamenti vengono imposti dall'andamento del mercato europeo. Le proiezioni di vendita per le auto elettriche sono meno robuste del previsto. Molti investimenti iniziali si erano concentrati sui veicoli a batteria.
Di fronte a tali sviluppi, Mercedes ha già rivisto i propri piani. Negli ultimi mesi, l'azienda ha adeguato la sua strategia industriale. La casa di Stoccarda continuerà a produrre veicoli con motore a combustione interna. La prospettiva si estende per i prossimi 15 anni. La necessità di un motore a benzina moderno e versatile è oggi evidente.
La scelta ricadrebbe su un propulsore adatto alle nuove esigenze. Servirebbe per i modelli di maggiore diffusione. Oppure l'azienda cercherebbe di affrancarsi da collaborazioni significative con la Cina. Entrambe le ipotesi, pur voci di corridoio, appaiono plausibili. Il BMW B48, prodotto in Austria, promette maggiore flessibilità. La sua compatibilità con diverse trazioni lo rende un candidato ideale.
La "strana" partnership tra i due giganti potrebbe espandersi. Potrebbe includere hub di produzione condivisi globalmente. Un impianto congiunto negli Stati Uniti, ad esempio, eviterebbe i dazi commerciali. Tale mossa aprirebbe ulteriori sinergie operative future. Il potenziale patto tra rivali storici evidenzia una tendenza chiara. Le aziende cercano sinergie utili per ridurre i costi di sviluppo e produzione. La collaborazione su progetti specifici è ormai consolidata. Un esempio evidente è Ford che utilizza piattaforme Volkswagen per i veicoli elettrici.
La competizione tra BMW e Mercedes è proverbiale. Tale manovra, se concretizzata, conferma la necessità di adattamento al mercato globale. A costo del prestigio?
Potrebbe interessarti: Volkswagen, traguardo elettrico: 1,5 milioni di ID. consegnate
Le notizie più importanti, tutte le settimane, gratis nella tua mail
Loading
Abbonati all’edizione digitale e leggi la rivista, gli arretrati e i contenuti multimediali su tutti i tuoi dispositivi.
Abbonati a partire da € 21,90