Truffe auto in Italia, il “metodo dello specchietto” dilaga

Una raffica di episodi in strada: vittime comuni e personaggi famosi restano indifesi davanti a questo raggiro
Truffe auto in Italia, il “metodo dello specchietto” dilaga
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Luca TalottaLuca Talotta

29 set 2025 (Aggiornato il 1 ott 2025 alle 16:38)

I cittadini italiani sono ormai in preda a una vera emergenza: le truffe auto, in particolare quella nota come metodo dello specchietto, continuano a mietere vittime con una frequenza inquietante. E stavolta non risparmiano nemmeno i vip: basta pensare al caso di Stefano De Martino, preso di mira in pieno giorno a Milano. In un contesto in cui la sicurezza stradale e la tutela del cittadino dovrebbero essere priorità, l’inerzia delle istituzioni e la fragilità delle misure preventive sono ormai scandalose.

Come funziona il metodo dello specchietto

Il trucco, pur essendo banale, è spaventosamente efficace. Un malvivente in moto o scooter simula o causa un lieve urto contro lo specchietto laterale del veicolo della vittima. Chi guida avverte il colpo e si ferma per verificare il danno. È il momento in cui scatta la trappola: mentre l’automobilista è concentrato sullo specchietto, chi compie il raggiro si avvicina per estorcere denaro, convincere a non chiamare le autorità o sottrarre oggetti di valore come orologi o gioielli.

In alcuni casi i ladri non vogliono nemmeno che si compili una constatazione amichevole, ma pretendono di “chiudere subito” con soldi liquidi, usando minacce o intimidazioni in caso di resistenza.

Non si tratta solo di un’estorsione: è una rapina camuffata da incidente.

Il colpo clamoroso a De Martino

Il 18 settembre 2025, il conduttore televisivo Stefano De Martino ha subito un colpo che rimarrà nell’occhio pubblico. Mentre era alla guida della sua Mercedes nella zona Bocconi di Milano, due uomini su uno scooter hanno simulato un urto allo specchietto del suo veicolo. Quando De Martino ha abbassato il finestrino per controllare il danno, uno dei malintenzionati gli ha strappato dal polso un orologio Patek Philippe stimato intorno ai 40.000 euro.  

Il conduttore ha cercato di reagire, ma è stato minacciato con la frase «Lasciami o ti sparo».  

Subito dopo De Martino ha contattato la polizia e ha presentato denuncia. Le autorità stanno analizzando le immagini delle telecamere della zona per risalire agli autori.  

La vicenda ha acceso i riflettori: non è più possibile pensare che queste truffe colpiscano soltanto “gente comune”. Se anche personaggi famosi sono vulnerabili, chiunque viaggia in auto oggi è un bersaglio.

Altri casi famosi: Leclerc e Fedez

Questo metodo non è nuovo nel panorama criminale italiano, e ha già colpito altri volti noti:

  • Il pilota Charles Leclerc, durante una sosta in Toscana, ha subito il furto del suo orologio Richard Mille con l’espediente del selfie: chi lo avvicinò gli chiese una foto, e in quel momento gli sfilò il segnatempo dal polso.  
  • Il rapper Fedez, in una villa affittata a Forte dei Marmi, ha visto sparire il suo orologio, con modalità analoghe.  

Questi nomi servono da ammonimento: nessuno è al sicuro, né i vip né il cittadino medio.

Perché il fenomeno cresce e quali errori paghiamo

Ci sono diversi fattori che rendono questa truffa sempre più diffusa:

  1. Urbanizzazione e traffico – Strade congestionate, semafori, rallentamenti creano condizioni perfette per i malintenzionati.
  2. Obiettivi selezionati – I truffatori puntano a chi mostra segni di benessere (auto di lusso, orologi visibili), per massimizzare il guadagno in poche mosse.
  3. Scarsa prevenzione e controlli – Non bastano telecamere: serve coordinamento delle forze dell’ordine su pattugliamenti mirati.
  4. Vittime impreparate – Molti automobilisti reagiscono per istinto: scendono, sporgono il braccio, vogliono “vedere cosa è successo” — esponendosi al pericolo.
  5. Impunità percepita – È raro che i responsabili vengano identificati rapidamente, figuriamoci condannati in tempi rapidi.

Se non interveniamo con forza, domani potremmo leggere di colpi ancora più audaci: porte aperte per i criminali.

Come difendersi? Sfoglia la pagina per continuare a leggere (1/2)

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