Over 80 al volante: quasi 1 milione di automobilisti sulle strade italiane

Ecco come cambia l’RC auto con l’età, perché i premi aumentano e come funziona davvero il rinnovo della patente dopo gli 80 anni

Over 80 al volante: quasi 1 milione di automobilisti sulle strade italiane
© Jelena Stanojkovic

Luca TalottaLuca Talotta

Pubblicato il 24 novembre 2025, 10:30

Analizzando gli over 80 al volante si apre uno scenario che fotografa un’Italia sempre più longeva e sempre più mobile: secondo un’analisi condotta da Facile.it su oltre cinque milioni di preventivi RC auto, il 3% è intestato a un assicurato nato prima del 1945. Tradotto: quasi un milione di over 80 guida ancora tutti i giorni. Un dato che sorprende, soprattutto se si considera che si tratta di automobilisti che hanno sulle spalle decenni di esperienza, ma anche condizioni fisiche che inevitabilmente cambiano.

Ed è proprio l’età uno dei fattori che più incide sul premio assicurativo. L’analisi effettuata su un campione omogeneo (prima classe di merito, residenti in Lombardia, cilindrata 1.200-1.400 cc, guida esperta) mostra che, superati gli 80 anni, il premio RC auto medio sale a 356 euro annui, pari a:

  • +10% rispetto ai 50-59enni
  • +15% rispetto ai 60-69enni

Un incremento che non riguarda la “storia assicurativa” del guidatore, ma il rischio statistico percepito dalle compagnie. Con l’avanzare dell’età, vista, udito e riflessi possono ridursi, e la probabilità—anche minima—che un sinistro si verifichi aumenta di conseguenza. La tariffa, come ricordano gli esperti, è sempre una valutazione di rischio, non un giudizio sulle capacità del singolo automobilista.

Perché gli over 80 pagano di più nonostante l’esperienza

L’esperienza alla guida è un elemento fondamentale nella determinazione del premio, soprattutto tra i neopatentati e gli automobilisti più giovani, dove le compagnie considerano la minor familiarità con la strada come un fattore di rischio elevato. Negli over 80, però, l’esperienza non basta a compensare altri aspetti.

Con l’aumentare dell’età possono comparire difficoltà fisiologiche: tempi di reazione più lenti, riduzione del campo visivo, problemi articolari o dell’equilibrio. Si tratta di condizioni naturali, non patologiche, ma che statisticamente incidono sul rischio di provocare incidenti, soprattutto in contesti urbani complessi o ad alta densità di traffico.

Anche la diffusione di nuove tecnologie a bordo può rappresentare un ostacolo: sistemi ADAS, display digitali e comandi touch possono richiedere un periodo di adattamento. In questo scenario, l’RC auto si adegua al rischio atteso—non alla capacità dichiarata del conducente.

Patente dopo gli 80 anni: regole, scadenze e controlli

Il rinnovo della patente è un altro punto cruciale per comprendere la presenza crescente degli over 80 al volante. Il Codice della Strada stabilisce diverse cadenze:

  • fino a 50 anni: ogni 10 anni
  • 51-70 anni: ogni 5 anni
  • 71-80 anni: ogni 3 anni
  • oltre 80 anni: ogni 2 anni

Non esiste un limite massimo oltre il quale la patente non può essere rinnovata. È la visita medica a stabilire l’idoneità alla guida, valutando:

  • vista e udito
  • riflessi
  • mobilità e prontezza motoria
  • eventuali patologie (cardiache, neurologiche, diabetologiche, ecc.)

In alcuni casi è prevista la visita presso commissione medica locale, che può imporre limitazioni (orari, distanza, obbligo di occhiali o di dispositivi specifici).

La maggiore frequenza dei controlli non è una penalizzazione, ma un meccanismo di sicurezza: permette di confermare periodicamente l’idoneità del guidatore e, in caso di problemi, di intervenire con soluzioni personalizzate.

La difesa del settore: responsabilità, sicurezza e realismo

Il tema degli automobilisti anziani è spesso affrontato in modo stereotipato. Ma i dati raccontano una realtà più complessa: molti over 80 guidano con prudenza, percorrono pochi chilometri all’anno, si limitano a tragitti abituali e adottano uno stile di guida molto più moderato rispetto alle fasce più giovani.

Il settore assicurativo non “punisce” gli anziani: semplicemente reagisce ai dati statistici, che mostrano un rischio marginalmente più alto in alcune circostanze. Difendere il settore significa riconoscere che l’assicurazione non è un giudizio individuale, ma un equilibrio complesso tra esperienza, sicurezza stradale e responsabilità collettiva.

Allo stesso tempo è importante che le istituzioni continuino a garantire percorsi di rinnovo chiari, trasparenti e adatti alle esigenze di una popolazione sempre più longeva.

Un Paese che invecchia… e continua a guidare

L’Italia è uno dei Paesi più longevi d’Europa. È dunque naturale che aumenti anche la fascia di popolazione anziana alla guida. La sfida non è togliere le chiavi agli over 80, ma creare condizioni di guida sicure per tutti: visite mediche adeguate, infrastrutture leggibili, auto facili da utilizzare, servizi di mobilità integrata.

I numeri mostrano che la longevità non è un ostacolo alla mobilità, ma un fattore da gestire con equilibrio. Con quasi 1 milione di over 80 al volante, la sicurezza stradale non può prescindere da un approccio moderno: più valutazioni cliniche, più tecnologia di assistenza, più consapevolezza condivisa.

 

 

 

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