Auto d’epoca: conviene comprarne una oggi?

Comprare un’auto d’epoca oggi può essere un investimento affascinante ma complesso: tra costi di gestione, valore collezionistico e nuove restrizioni ambientali, ecco cosa valutare davvero prima dell’acquisto.
Auto d’epoca: conviene comprarne una oggi?
© Arnaud Mariat

Luca TalottaLuca Talotta

Pubblicato il 12 dicembre 2025, 09:51

Le auto d’epoca esercitano un fascino unico: linee senza tempo, meccanica analogica, sensazioni di guida che nessun modello moderno riesce a riprodurre. Ma la domanda è inevitabile: conviene davvero comprarne una oggi? Il mercato è in continua evoluzione, spinto da nuovi incentivi, normative ambientali più rigide e un crescente interesse dei collezionisti. Il risultato è un settore vivo, in alcuni casi addirittura in crescita, ma che richiede consapevolezza e attenzione.

Molti appassionati si avvicinano alle auto storiche spinti dall’idea di un investimento sicuro. In realtà, la verità è più sfumata. Come spesso accade nell’automotive, serve equilibrio tra passione e razionalità. Non tutto ciò che è d’epoca si rivaluterà, non tutte le vetture sono facili da mantenere e non tutte garantiscono l’accesso alle città. È quindi essenziale capire quali modelli hanno un valore reale, quali costi mettere in conto e quanto incidono le restrizioni ambientali sul quotidiano.

Il mercato delle auto d’epoca oggi

Negli ultimi anni il mercato delle auto storiche ha avuto oscillazioni significative. Alcuni modelli iconici – come le youngtimer degli anni ’80 e ’90 – hanno visto rivalutazioni importanti, mentre vetture meno ricercate hanno mantenuto quotazioni stabili. L’aspetto interessante è che la domanda non arriva solo dai collezionisti più esperti: anche una fascia più giovane di appassionati si sta avvicinando a questo mondo.

La crescita è favorita anche dall’espansione dei club di marca e dalle agevolazioni su bollo e assicurazione per le auto con più di 20 o 30 anni, a seconda della categoria. Questo rende l’ingresso nel settore più accessibile, a patto però di conoscere bene ciò che si sta comprando.

Non tutte le auto d’epoca hanno lo stesso potenziale. I modelli che stanno performando meglio sono quelli caratterizzati da unicità, storia sportiva, produzione limitata, design iconico. È difficile immaginare, per esempio, che utilitarie prodotte in milioni di esemplari possano registrare impennate di valore nel breve periodo, mentre vetture come Porsche 911, Alfa Romeo Spider o Lancia Delta Integrale continuano a essere oggetto di desiderio e speculazione.

I costi da mettere in conto

Un fattore che molti appassionati sottovalutano è il costo di mantenimento, spesso più elevato rispetto a un’auto moderna. Pezzi di ricambio, manodopera specializzata e interventi di restauro possono incidere in modo consistente sul budget.

Per questo è fondamentale valutare attentamente lo stato dell’auto prima dell’acquisto. Una vettura apparentemente conveniente può trasformarsi in un progetto costoso. Meglio, quando possibile, privilegiare esemplari conservati bene e con storicità documentata. Il mercato premia l’originalità, e questo si traduce in una maggiore stabilità del valore nel tempo.

Dal punto di vista assicurativo e fiscale, le auto con certificazione ASI o equivalenti godono spesso di costi contenuti. Si tratta di vantaggi importanti, soprattutto per chi vuole utilizzare la vettura in modo non sporadico. Tuttavia, l’esenzione o la riduzione delle spese non coprono ciò che resta la voce più pesante: la manutenzione straordinaria.

Le limitazioni alla circolazione

Uno dei nodi più delicati riguarda le restrizioni ambientali. Le auto d’epoca non sempre possono circolare nelle ZTL o nelle città che hanno introdotto regolamenti severi per ridurre le emissioni. Alcune amministrazioni, però, riconoscono il valore culturale delle vetture storiche e consentono deroghe per mezzi certificati.

È importante informarsi prima dell’acquisto: chi vive in un centro urbano potrebbe essere fortemente limitato nell’uso della vettura, mentre chi risiede fuori città può godersi più facilmente l’esperienza di guida. Le regole cambiano da regione a regione e possono evolvere nel tempo, per cui serve una certa flessibilità.

Il settore automotive, da parte sua, difende la rilevanza culturale delle auto d’epoca, considerate un patrimonio storico in movimento. Come ribadiscono spesso i club di marca, «conservare queste vetture significa preservare parte dell’identità industriale italiana». Un messaggio che trova ascolto anche a livello istituzionale, anche se non sempre tradotto in norme uniformi sul territorio.

Quando l’acquisto conviene davvero

Comprare un’auto d’epoca conviene quando si combinano tre elementi: passione, consapevolezza e possibilità di utilizzo. Chi cerca un investimento puro potrebbe restare deluso; chi invece desidera vivere un’esperienza di guida diversa, partecipare a raduni o custodire un pezzo di storia automobilistica troverà nella scelta una soddisfazione autentica.

In ottica di valore, conviene orientarsi su modelli con quote stabili o in crescita, dotati di forte identità estetica, meccanica e narrativa. In altre parole, vetture che raccontano qualcosa. Non è un caso se molte delle auto d’epoca più ricercate mantengono quotazioni costanti nel lungo periodo: la domanda resta viva perché rappresentano emozioni prima ancora che prodotti.

Uno sguardo al futuro del settore

Il futuro delle auto storiche dipenderà dalla capacità di conciliare il rispetto del patrimonio culturale con la transizione energetica. Gli appassionati chiedono più chiarezza normativa e criteri uniformi per la circolazione dei veicoli d’epoca, mentre le istituzioni si interrogano sul ruolo che queste vetture possono avere in un mondo sempre più orientato alla mobilità sostenibile.

C’è chi ipotizza l’introduzione di carburanti sintetici dedicati o soluzioni a emissioni compensate, affinché la passione possa convivere con gli obiettivi ambientali. È una strada ancora in costruzione, ma potenzialmente decisiva per preservare un settore ricco di storia e valore culturale.

In un panorama che cambia rapidamente, una cosa resta certa: le auto d’epoca non sono semplicemente oggetti. Sono racconti, memorie, pezzi di identità collettiva. Ed è proprio questo il loro valore più grande.

 

 

 

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