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Auto dell’Anno e sicurezza: quanto conta oggi la protezione dei passeggeri

Luca Talotta
Pubblicato il 23 dicembre 2025, 12:58
Nel regolamento dell’“Auto dell’Anno” (Car of the Year) risulta chiaro che la sicurezza è uno dei fattori obbligatori nella valutazione. Il documento ufficiale recita infatti che i modelli saranno giudicati su criteri tra cui «design, comfort, safety, economy, handling …»
Questo ci dice che, formalmente, la giuria assegna peso alla sicurezza come aspetto tecnico fondamentale e non solo estetico o di marketing.
Ma che cosa significa “sicurezza” nel contesto del premio? Non si tratta solo di avere 5 stelle secondo l’Euro NCAP o adozione di sistemi avanzati, bensì di come il modello riesce a offrire protezione reale ai passeggeri, tenendo conto della categoria, del prezzo e della funzione d’uso. Un’auto “sicura” per la giuria è quella che combina tecnologia, ergonomia, materiali, assistenza alla guida e buon comportamento in condizioni reali.
Perché oggi la protezione dei passeggeri è centrale
Negli ultimi anni il tema della sicurezza è diventato un vero fattore differenziante. Tre motivi principali:
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Normative e aspettative crescenti: i consumatori chiedono sempre più che un’auto garantisca non solo prestazioni e design, ma anche protezione in caso di incidente e assistenza attiva in marcia.
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Sistemi ADAS e guida assistita: l’integrazione di sistemi come frenata automatica, mantenimento corsia, riconoscimento pedoni e ciclisti è diventata requisito minimo per molte categorie. Questo influenza anche le valutazioni delle giurie di premi come l’Auto dell’Anno.
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Mobilità condivisa e multigenerazionale: un’auto viene usata da persone diverse (giovani, famiglie, anziani) e la visibilità che sia sicura per “tutti i passeggeri” diventa un plus. Nella scelta da parte della giuria questo può risultare decisivo.
Come la giuria valuta la sicurezza nel Car of the Year
Se guardiamo alle regole ufficiali e ai criteri adottati dalla giuria del Car of the Year, possiamo identificare alcune modalità di valutazione della sicurezza:
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Il modello deve essere essenzialmente nuovo, non un semplice restyling: questo assicura che la piattaforma e i sistemi interni siano aggiornati.
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Tra i criteri vi è esplicitamente la “safety” insieme a comfort, design e funzionalità.
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Non si legge che la sicurezza sia l’unico fattore: viene affiancata a economia, prestazioni ambientali e piacere di guida. Questo implica che un’auto può avere ottima sicurezza ma se manca in altri campi potrebbe non vincere.
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La scelta di modelli elettrici o ibridi nelle recenti edizioni testimonia che la giuria valuta anche come la sicurezza si integra con nuove architetture, nuovi materiali e nuove modalità di guida.
Esempi recenti: come la sicurezza ha fatto la differenza
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La vittoria della Jeep Avenger (2023) evidenzia come un SUV elettrico compatto abbia convinto la giuria non solo per l’elettrificazione, ma per la proposta complessiva che includeva buon livello di sicurezza nell’uso urbano ed extraurbano.
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Anche la Renault Scénic E‑Tech Electric (2024) ha beneficiato del riconoscimento di una piattaforma elettrica pensata con attenzione all’occupante e agli spazi interni, confermando che protezione e comfort passeggeri sono diventati attributi essenziali.
In sostanza: la sicurezza oggi non è più “meglio se c’è”, ma deve essere integrata e palpabile nel modello, altrimenti viene penalizzata nella valutazione finale.
Sfide e limiti: quando la sicurezza non basta
Nonostante la sua importanza, la sicurezza da sola non garantisce la vittoria nel premio Auto dell’Anno. Ecco perché:
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Se un modello offre ottima protezione ma è troppo costoso, poco accessibile, o ha compromessi su funzionalità, può essere superato da concorrenti più equilibrati.
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In alcuni casi la “sicurezza percepita” può essere influenzata da marketing o immagine: la giuria cerca evidenza tecnica, non solo slogan.
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Le giurie confrontano modelli appartenenti a segmenti diversi: la sicurezza va contestualizzata. Un’utilitaria deve offrire protezione adeguata al suo segmento, non lo stesso livello di un SUV premium.
Perché il passeggero è oggi il vero protagonista
In conclusione, nel contesto dell’Auto dell’Anno, la protezione del passeggero è divenuta un criterio imprescindibile. La giuria valuta l’auto nel suo insieme — ma se l’abitacolo non offre sicurezza reale e tangibile per chi viaggia, quel modello rischia di perdere punti importanti.
Alla fine, vincere significa saper dimostrare che non soltanto il guidatore, ma tutti i passeggeri — compresi i più vulnerabili — sono protetti. Questo è il nuovo standard: l’auto dell’anno non è solo la migliore da guidare, ma anche la più sicura per chiunque salga a bordo.
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