Perché il prezzo del carburante è alto e come risparmiare | Automobilista confuso

Perché il prezzo del carburante è alto e come risparmiare | Automobilista confuso

Approdiamo nel mondo del caro carburante e scopriamo le motivazioni dietro le spese degli italiani, ma specialmente capiamo come limitare i danni

di Pasquale Di Santillo

07.04.2023 09:46

Con questo intervento, avviamo un nuova rubrica che abbiamo scelto di denominare “L’AUTOmobilista confuso”. Una realtà quantomai attuale, alimentata da una quotidianità ai limiti dell’accettabile, resa ancora più caotica dai vorticosi cambiamenti in atto. Cambiamenti che però conservano un tratto comune, in linea con il passato: a pagare infatti è sempre quell’essere, senza distinzione di genere, sicuramente sfortunato, che per esigenze di vita, di lavoro, o anche solo per il piacere di farlo, è, più o meno costretto, a mettersi al volante del suo mezzo marciante su quattro pneumatici, esercizio tutt’altro che semplice di questi tempi. Se infatti l’esborso economico continua a lievitare come la panna montata, anno dopo anno, con le mille voci di costo, ora è diventato più che complicato anche solo l’accedere alla guida del proprio mezzo. Perché la transizione energetica in atto si è sposata con la “tempesta perfetta” di questi anni. Così, tra Covid, guerra, carenza di forniture particolari come i microchip, materie prime, l’auto è diventata una sorta di chimera sempre più costosa, per la quale bisogna aspettare mesi anche solo per averla a disposizione, al netto dell’anticipo. E anche nella versione usata, di seconda mano. Per non parlare della confusione infernale in merito alle varie alimentazioni che ormai somigliano a una sorta di cubo di Rubik da risolvere prima di potersi avvicinare quantomeno alla scelta.
Insomma, vorremmo da semplici divulgatori e con spirito di servizio, metterci a disposizione dei lettori che questa confusione la vivono tutti i giorni sulla loro pelle nel tentativo di diventare una sorta di “sportello” sempre o quasi aperto, comunque pronti a intervenire quando possibile per cercare di alleviare quella confusione offrendo (gratuitamente) spunti, idee, consigli se proprio non indirizzarli verso una soluzione precisa della loro problematica. Nella speranza di poterci rendere utili, seguiteci e per qualsiasi vostro problema scrivete nei commenti. Vi risponderemo appena possibile con un nuovo articolo o una risposta concisa nell'apposita sezione, se non dipende da noi, faremo in modo che rispondano i diretti interessati. Detto questo e certi di farvi cosa gradita, per il debutto de “L’automobilista confuso” abbiamo scelto una tematica piuttosto d’attualità.

Prezzi carburante: il perché dei rincari e come risparmiare

Eh già, perché in fondo, a guardarci bene, il prezzo della benzina, è come l’ora legale. Ci si può regolare l’orologio. A ogni festa comandata, meglio ancora, a ogni festa che prevede più di un giorno e quindi consiglia lunghi spostamenti con l’automobile di famiglia, puntuale, preciso, come il sole all’alba o al tramonto, ecco che sui tabelloni dei nostri presto (?) decadenti santuari del viaggio con bagagliaio strapieno - leggi stazioni di servizio - le cifre del prezzo fino al giorno prima ferme ai recenti cali, come d’incanto aumentano, nemmeno fossimo al totalizzatore di un ippodromo in funzione delle scommesse. Va bene, è la legge della domanda dell’offerta che nel commercio regola quei numerati impazziti. Ma non dovrebbe farlo per un bene di pubblica utilità come il carburante, magari non solo. E come direbbe un comico di origine campana, la domanda non è “chi”, la domanda è “pppecccchéé??”.
A essere sinceri il perché è decisamente chiaro, come pure il chi. Piuttosto, il perché che resta proprio indigeribile sistemandosi  a metà strada tra l’esofago, la trachea e il tratto iniziale dello stomaco, è quello che riguarda l’inazione di chi dovrebbe essere preposto a tutelare i cittadini e invece si gira dall’altra parte. Cosa che accade da sempre, per carità, ma che non per questo è più accettabile o rende meno necessario un intervento calmieratore. Roba insomma da far rimpiangere i tempi in cui i prezzi dei carburanti alle stazioni di servizio del nostro Paese erano imposti dallo Stato.

Rincari carburante: confronto tra Pasqua 2023 e 2022

Il fenomeno, se così vogliamo definirlo, si sta puntualmente ripetendo in questi giorni in cui l’Italiano medio prende armi famiglia e bagagli e si sposta dove ritiene più opportuno per le Feste della Santa Pasqua. Solo che nell’uovo, come da tradizione, il regalo che trova è un portafoglio, il suo, più leggero. Come? Semplice: secondo il Codacons, in base alle ultime rilevazioni riferite ai prezzi comunicati dai gestori, la benzina in modalità “self" costa mediamente 1,864 euro al litro, mentre al “servito" torna a superare la soglia dei 2 euro al litro (2,003 euro il prezzo medio). A sua volta, il gasolio costa invece 1,770 euro al litro in modalità “self", 1,915 euro al litro al “servito".    
Per fare un confronto, rispetto alla Pasqua del 2022, quando il prezzo medio della benzina (self) era di 1.757 euro al litro, si registra un aumento dei listini del 6%, equivalente a +5,35 euro a pieno, mentre i prezzi del gasolio appaiono sostanzialmente in linea con quelli praticati lo scorso anno (1,750 euro/litro).
Se si considerano gli spostamenti degli italiani in auto lungo la penisola durante questi giorni di Pasqua e in occasione del ponte del 25 aprile, i maggiori rifornimenti di carburante che dovranno affrontare le famiglie con i rialzi dei listini della benzina appena specificati, rischiano di determinare una “stangata” pari a complessivi +120 milioni di euro rispetto alla spesa sostenuta per le festività pasquali del 2022. Che sommata ad altre stangate, di cui tutti in proporzione siamo vittime, fanno un’ulteriore danno al proprio bilancio di fine mese.

Come risparmiare sul carburante: accorgimenti per limitare i danni

E allora cosa fare per limitare i danni decisi da qualcuno e non evitati da qualcun altro? Gli accorgimenti che ci permettiamo di suggerire sono più o meno sempre gli stessi, che molti già conoscono am che meritano comunque di essere ricordati:
1) fare rifornimento in modalità “self” e non in quella “servito”
2) evitare di farlo in autostrada dove i prezzi sono mediamente più alti
3) a seconda della provincia di residenza/domicilio scegliere di farlo alle pompe bianche, dove si calcola un risparmio medio del 4%, cioè quasi fino a 10 centesimi, anche se non in tutta Italia. L’elenco aggiornato delle pompe bianche in ogni zona del Paese lo trovate sul sito www.pompebianche.it

Ultimo accorgimento è quello di evitare di rifornirsi quando l’autobotte sta scaricando carburante nelle cisterne. Il carburante, qualsiasi esso sia, ha bisogno di un po’ di tempo per consolidare il suo volume. La legge indica intorno ai 30’. Altrimenti il rischio è quello di rifornire il proprio veicolo con meno carburante rispetto a quello che si paga effettivamente.

Per il resto, mettetevi l’anima in pace: o si decide di cambiare Paese, oppure saremo sempre condannati a pagare tasse allucinanti, come le 19 accise sui carburanti, tra cui quella più anacronistica sulla Guerra d’Etiopia del 1935-36. Più che confuso, l’AUTOmobilista ha tutte le ragioni per essere ben altro!

“L’AUTOmobilista confuso” si augura di esservi stato utile e vi dà appuntamento alla prossima settimana.

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