Comprare l'auto, cosa fare: consigli e vademecum

Comprare l'auto, cosa fare: consigli e vademecum

Arrivato il momento di compare un'auto, nuova o usata, il mercato del presente ci mette di fronte paletti e difficoltà. Ecco i nostri consigli

di Pasquale Di Santillo

17.04.2023 ( Aggiornata il 17.04.2023 10:27 )

"Papa’ mi compri la macchina?".
 
Ammesso ci sia ancora qualche diciottenne che, raggiunta la fatidica maggiore età, abbia voglia, come suo primo pensiero di prendere la patente e avere un’auto da guidare, la risposta dei genitori 2.0 sarà ben diversa da quella che tutti noi della generazioni passate abbiamo ricevuto dai nostri. E il discorso va esteso anche a tutti coloro che la maggiore età l’hanno superata da un bel pezzo e vogliono semplicemente cambiare la propria vettura.  Perché, per quanto si possa essere bravi a viaggiare sul filo della bancarotta, nemmeno troppo fraudolenta, per poter salire su un veicolo nuovo - peggio ancora se usato - dopo essere sopravvissuti all’era del Covid, della crisi dei microchip, quella dei semiconduttori, della logistica e, infine, alla guerra, bisogna essere cresciuti al Cirque du Soleil, o essere proprietari di patrimoni, come dire, consistenti.

Comprare l'auto, vademecum

Gi?, questo secondo intervento de “L’AUTOmobilista confuso” è dedicato proprio a chi, a prescindere dall’età, dal sesso e dal colore della pelle ha nel sangue la passione dei motori. Chiunque esso sia, neopatentato o guidatore maturo, sappia che, prima di approcciare la ricerca di una vettura, deve mettere in conto tanta pazienza oppure un surplus di spesa che fino alla pandemia avrebbe potuto dedicare ad altre passioni, oppure risparmiare. E sempre più spesso capita siano necessarie entrambe. Soprattutto, come accennavamo, se entriamo nel dorato mondo dell’usato di cui stiamo per occuparci. Provare per credere. 

Auto nuove e tempi di attesa infiniti: perché l'usato costa troppo

Diciamo subito che, paradossalmente, la responsabilità di questo sovrapprezzo delle “Second hand” (guarda qui gli annunci) è… merito proprio delle auto nuove che arrivano a destinazione, cioè al soggetto pagante nonché fresco proprietario, con il contagocce e in tempi biblici (anche se la tendenza è in lieve miglioramento). Lunghe, lunghissime attese per vedersi recapitare un’auto appena sfornata dalla fabbrica, scelta in concessionaria o tramite le ormai sempre più frequenti configurazioni digitali sul web. Attese che, proprio a causa di quel pacchetto di “sfighe” concentriche già citate possono variare dai 6-8 mesi ai 12-14 a seconda del modello. Un’eternità, appunto.
 
Comprensibilmente, quindi, non sono pochi coloro che invece di scegliere di aspettare prendono la strada che li porta dritti nell’universo dell’usato dove ormai però si è generato una sorta di grande ingorgo figlio della tempesta perfetta tra le antiche leggi economiche, e il desiderio di massimizzare i profitti - sempre e comunque - da parte dei Costruttori. In sintesi: a fronte di domanda sempre più crescente e di un’offerta che invece resta stabile, l’immediata e inevitabile conseguenza è l’ascesa costante dei prezzi delle auto usate. Che tradotto in numeri, secondo le ultime statistiche, significa un rialzo del 30% solo nei primi tre mesi del 2023. Nel dettaglio, un bel 6% in più rispetto al già forte aumento del 24% riscontrato nel 2022. 

I prezzi medi schizzati tutti alle stelle

Diventa tutto più chiaro se si tornano a prendere in considerazione i prezzi medi di un’auto nuova salito a ben 26.000 euro. Cifra che fa ancora più impressione ricordando un dato di 10 anni fa, cioè nel 2013, quando lo stesso prezzo era fermo a 18.000 euro. Oggettivamente, un aumento mostruoso del +44,4%. Da qui la crescita esponenziale dei passaggi di proprietà dell’usato che nei primi tre mesi dell’anno è valutabile nell’ordine di un +6,1% (47.000 passaggi in più dell’anno scorso) nonostante il già citato rialzo dei prezzi. Rialzo ritenuto - a ragione - evidentemente sempre più conveniente di quelli del nuovo.

Cosa fare: piano A

Cosa fare a fronte della situazione appena descritta? Premesso che ognuno del proprio denaro fa ciò che vuole, verrebbe spontaneo consigliare un rinvio dell’acquisto, sempre che non si sia costretti all’acquisto da una stringente emergenza. In attesa, s’intende, che la situazione si stabilizzi - sempre che la Cina non apra ufficialmente le danze per l’invasione di Taiwan, leader mondiale dei microchip - e torni progressivamente alla normalità. Il che significherebbe più produzione, meno colli di bottiglia, zero rincari, se non tagli ai listini. Insomma, un generale riequilibrio di tutta la filiera per la gioia del consumatore.

Cosa fare: piano B

Il piano B, invece, prevede di utilizzare le nuove forme di mobilità, tra noleggio a lungo termine, car sharing e quant’altro, sempre nella speranza che il tempo aiuti a riportare i prezzi della nostra passione più a dimensione di tasche umane.

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