L'obiettivo del provvedimento è di razionalizzare il settore, al fine di rendere le stazioni di servizio più sostenibili e produttive
17.05.2024 ( Aggiornata il 17.05.2024 12:25 )
Dopo un lungo periodo in cui i prezzi dei carburanti in Italia hanno registrato una crescita considerevole, adesso all'orizzonte sembra si stia delineando un cambiamento che potrebbe correggere questa situazione. Le modifiche riguarderebbero la gestione della rete di distribuzione, al fine di razionalizzarla, per la quale è stato messo a punto un disegno di legge che mira a ridurre del 20% il numero degli impianti, rafforzando nel frattempo i servizi offerti dalle stazioni che restano.
Un ddl che ha uno specifico obiettivo: far fronte e cercare di risolvere la frammentazione del settore. Nel Bel Paese, infatti, ci sono una serie di distributori situati in zone difficilmente raggiungibili oppure poco utilizzati. Quel che si rende necessario, quindi, è far accresccere la capacità commerciale dei distributori che rimarranno attivi quando gli altri verranno dismessi, il che si dovrebbe anche tradurre in una riduzione strutturale dei prezzi alla pompa.
Non solo: nel provvedimento è previsto che le pompe di benzina possano vendere altri prodotti e servizi legati al mondo sia delle auto che delle moto, scelta che si presenterebbe come vantaggiosa sia per gli automobilisti che per le stazioni di servizio. Proprio riguardante queste ultime c'è infine l'intenzione di promuovere la loro bonifica e riconversione verso opzioni più sostenibili come l'elettrico e i biocarburanti, al fine di migliorare l'impatto sull'ambiente.
Al momento si hanno 22mila stazioni da riformare, 4mila di queste già considerate non conformi con gli standard in vigore. Secondo le stime, fino a 8mila di queste potrebbero essere riconvertite o chiuse nei prossimi tre anni.
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