L'editoriale del Direttore: l'estate a tutto gas targata Ferrari

L'editoriale del Direttore: l'estate a tutto gas targata Ferrari

La Casa di Maranello presenta bilanci record, vince in Formula 1 e sogna un utility vehicle

di Alberto Sabbatini

15.08.2017 11:26

L’estate 2017 è targata Ferrari. Mentre le marche tedesche sono al centro delle critiche per lo scandalo del famoso “cartello”, ovvero la commistione tra case automobilistiche e partiti politici con finanziamenti poco chiari, la Ferrari festeggia un momento di grandissimo successo. Sia sportivo che commerciale. Da quanti anni è che Maranello non si godeva un ferragosto del genere? La borsa va a gonfie vele, tanto che il titolo del Cavallino Rampante negli ultimi tre mesi è salito del 30% sfondando il muro dei 90 euro per azione (valeva 43 euro quando fu collocato a gennaio 2016). E poi c’è la F1 che va ancora meglio: Vettel ha vinto quattro Gran Premi finora - non succedeva dal 2010 - ed è arrivato al giro di boa del campionato in testa al mondiale con 14 punti di vantaggio su Hamilton. Nessuno di noi, e nemmeno lo stesso Marchionne, se lo sarebbe immaginato solo sei mesi fa.

COME SE NON BASTASSE, le vendite di auto Ferrari hanno raggiunto livelli mai visti prima. Basta fare un confronto con la Ferrari di appena tre anni fa per avere l’idea dell’accelerazione che ha impresso Marchionne al Cavallino. Nell’estate 2014, a pochissimi mesi dal suo abbandono, Montezemolo festeggiava un bilancio semestrale da record: 3631 Ferrari vendute (in sei mesi), 1,349 miliardi di fatturato, 127 milioni di utile netto. Bene: tre anni dopo Marchionne può annunciare questi numeri a bilancio: 4335 auto vendute (700 in più), 1,741 miliardi di fatturato (392 milioni in più) e 260 milioni di utile netto (il doppio esatto).

LE COSE vanno talmente bene che Marchionne vuole aumentare la produzione superando il limite autoimposto dei 10mila esemplari all’anno. Per lui, Ferrari ha un potenziale di 12/15.000 auto l’anno. E questo ha subito fatto nascere voci e speculazioni sulla costruzione di un ipotetico SUV Ferrari. Eppure proprio Marchionne non più tardi di sei mesi fa, al salone di Ginevra era stato categorico: “Se faccio un SUV, prima dovrete spararmi!”. Qual è la verità? Cerchiamo di capire come stanno le cose e cosa potrà succedere a Maranello in futuro.

MARCHIONNE vuole aumentare la produzione, ma non sa esattamente su quale genere di vettura puntare. Si parla di SUV anche perché a Maranello guardano con invidia al rivale Lamborghini, che a dicembre lancerà il SUV Urus con il quale da un anno all’altro raddoppierà la produzione e il fatturato perché è richiestissimo dai “nuovi ricchi” di paesi come Russia e Cina. Questo ingolosisce anche Ferrari, che però non vuole perdere la propria esclusività. Qualche mese fa Marchionne aveva riassunto così il problema: “Il nostro impegno più grande è trovare una maniera intelligente di espandere la nostra gamma continuando ad offrire il piacere di guida tipico di una Ferrari. Non si può fare una Ferrari che va come una X6 o una Levante” (chissà perchè non ha citato Porsche...). Marchionne teme che un vero Sport Utility, a baricentro rialzato, per quanto rigido, svilisca le caratteristiche di guida estrema di una Ferrari. L’idea perciò è di fare non un SUV, ma un “utility vehicle” o un crossover come dice Marchionne. Una specie di Ferrari tipo la GTC4Lusso, ma più versatile, con abitacolo più spazioso e magari un bel baule. Ma che resti bassa e attaccata al terreno come una GT. Se avete un’idea, mandate uno schizzo a twitter: @sabbatini

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