Il
metano prosegue la sua marcia come
carburante alternativo. In
Italia ha stabilito un
primato, sono infatti
1.000 i
distributori operativi (l’elenco aggiornato su
Metanoauto) sulla nostra penisola. Un
record europeo, la Germania è ferma a circa 900, ma soprattutto la conferma che la categoria delle auto alimentate a
gas naturale (CNG) è in costante aumento, valorizzata da
nuove tecnologie (come i motori turbo) dall’impegno delle
Case per produrre modelli più efficienti e pratici e proprio a una
migliore rete di distribuzione.
Anche
senza incentivi il metano compie passi in avanti. Le prospettive sono di ulteriore crescita, con l’avvento a breve termine dei
distributori self-service (attesi da anni) che faciliteranno il rifornimento, e del
biometano, in Germania già una realtà.
Numbers never lie. I numeri non mentono mai. Nel caso delle auto alimentate metano il salto in meno di venti anni è notevole. Nel
1997 in
Italia circolavano
260.000 vetture bifuel a gas naturale e le stazioni di
rifornimento erano 270. Ora le
auto a metano sono 750.000 e le stazioni 1000.
Ma non è tutto oro quel che luccica. Una
marcia spedita, per uns scelta
a bassi costi di gestione ed
ecologica, però
non ancora trionfale. Ci sono molte regioni come
Basilicata, Calabria, Friuli Venezia-Giulia, Liguria, Molise e Sicilia che
dove trovare un distributore di metano è una impresa.
E anche
in autostrada la rete è ancora carente, a meno di non avere
modelli (e sono pochi)
dotati di 400/500 km di autonomia. La
distribuzione a macchia di leopardo è ancora una realtà che costringe a sacrifici di mobilità (o a rinunce all’acquisto).
I self service, che in Europe sono aperti 24 ore su 24, sono un’altra
lacuna che deve essere al più presto colmata, con l’aggravante dell’adeguamento degli impianti che prolungherà i tempi. La burocrazia allunga i tempi, ma almeno le Case,
Fiat e
Volkswagen in particolare, stanno offrendo
gamme a metano sempre più
variegate nei modelli.