Aston Martin RapidE, elettrica con lo zampino Williams

Aston Martin RapidE, elettrica con lo zampino Williams
In 2 anni potrebbe trasformarsi in prodotto di serie, destinato anzitutto al mercato cinese

di Redazione

21.10.2015 ( Aggiornata il 21.10.2015 17:12 )

E' un'idea, un concept da trasformare in realtà. Aston Martin RapidE potrebbe sembrare una variante qualsiasi della grande berlina della casa di Gaydon, in realtà tra Rapide e RapidE la differenza è netta. Elettrica, con due possibili configurazioni future, ecco il perché della E finale. E' stata presentata in occasione dell'incontro tra il principe William, la moglie Kate i primo ministro cinese Xi Jinping, in apertura di un summit interno alla campagna GREAT, per promuovere il know-how del Regno Unito in molteplici settori e attrarre investimenti esteri. Quegli investimenti che Aston Martin riceverà da China Equity, per approfondire lo sviluppo del progetto e vagliare un'eventuale produzione in serie. La tempistica è fissata in due anni, necessari per sbarcare sul mercato cinese e con previsioni di vendite di 100 unità/annue, ha spiegato il CEO Aston Andy Palmer alla stampa inglese. Aston Martin RapidE concept (3) Aston Martin RapidE concept (2) Badge specifici a parte e grafica distintiva sulla carrozzeria, Aston Martin RapidE è indistinguibile dalle altre versioni con motore termico. Se si alza il cofano, però, ecco la novità, con l'elettronica di potenza firmata Williams Advanced Engineering a occupare tutto il vano. E' la divisione del team Williams di Formula 1, già impegnata nella progettazione e fornitura delle batterie per le monoposto di Formula E, quelle batterie che su RapidE saranno posizionate nel pianale e andranno ad alimentare i quattro motori elettrici collocati sulle singole ruote. Sarà la variante più prestazionale, accreditata di quasi 1000 cavalli secondo quanto appreso da Autocar, mentre una seconda alternativa, due ruote motrici, avrà una potenza di poco inferiore ai 500 cavalli e un'autonomia di 320 km. L'eventuale produzione resterebbe a Gaydon, con volumi globali di circa 400 auto l'anno. Fabiano Polimeni

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