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La sfida Nissan Leaf, 16 mila km di rally elettrico

Una versione speciale dell'elettrica Nissan parteciperà al Mongol Rally: 16 mila km da Goodwood a Ulan Bator!

La sfida Nissan Leaf, 16 mila km di rally elettrico

Leonardo IannacciLeonardo Iannacci

29 apr 2017 (Aggiornato alle 11:44)

Una provocazione, una meravigliosa provocazione tecnologica: al prossimo Mongol Rally, gara non competitiva e con finalità benefiche che ha nello spirito dell’avventura il suo principale humus e ha come punto di partenza il Circuito inglese di Goodwood e come traguardo — dopo 16.000 km (!) — Ulan Bator, parteciperà anche una Nissan Leaf AT-EV. Proprio così, sarà presente a questo singolare raid una versione speciale dell’auto elettrica più venduta al mondo, basata su una Leaf Acenta da 30 kWh di serie, modello in grado di offrire un’autonomia fino a 250 km con una sola ricarica, ma opportunamente modificata dalla factory inglese RML Group.

La Leaf AT-EV si riconosce per i cerchi in lega Speedline SL2 Marmora e i pneumatici Maxsport RB3, specifici per affrontare tratti in sterrato. Rispetto alla versione di serie monta protezioni per le sospensioni e il sottoscocca. Il portapacchi è stato modificato per trasportare barre luminose Lazer Triple-R a 16 Led in grado di generare 16.400 lumen supplementari a bassa tensione per illuminare i tratti più impegnativi del percorso. Nell’abitacolo è stato smontato il divano posteriore per alleggerire di oltre 30 kg l’auto.

Ma da dove trarrà, la Leaf vestita da rally, l’energia necessaria per coprire questa “odissea” tra l’Inghilterra e la Mongolia? La risposta la fornisce Chris Ramsey, fondatore di Plug In Adventures che affronterà il raid: “La Leaf dispone della più capillare rete di ricarica rapida in Europa. In più, è compatibile con le spine Commando da 240v, perciò potrò caricare la batteria e continuare a guidare anche nelle zone più isolate, dove non ci saranno colonnine per la ricarica rapida. I 16.000 km mi affascinano, non mi spaventano”.

Ricordiamo che durante il Mongol Rally è vietato utilizzare navigatori satellitari, ed è raccomandabile usare il meno possibile le autostrade per giungere al traguardo. Ci sono anche altre differenze dai rally tradizionali, non è previsto un premio per i primi arrivati, l'organizzazione del rally non fornisce alcun tipo di assistenza tecnica, organizzativa o medica durante il percorso.

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