Volkswagen ID., elettrica fedele alle origini

Le linee del prodotto di serie, in arrivo a fine 2019, confermano l'impianto del concept. L'architettura elettrica apre nuove opportunità su ampiezza del passo e riduzione degli sbalzi
Volkswagen ID., elettrica fedele alle origini

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

Pubblicato il 17 dicembre 2018, 16:04 (Aggiornato il 17 dicembre 2018, 16:45)

Due delle novità in assoluto più attese del 2019, entrambe protagoniste in Sudafrica. Volkswagen ID. è la prima elettrica sviluppata a Wolfsburg sul pianale MEB: prodotto destinato a realizzare grandi volumi, dovrà essere, nelle intenzioni, la “Golf dell’elettrico”. E proprio l’ottava serie della berlina compatta si allena sulle stesse strade dalle quali, ID. 5 porte, mostra le forme definitive. Per una Golf 8 che sarà all’insegna dell’evoluzioni stilistica, senza rinnegare le proporzioni note, la ID. non poteva che restare fedele all’interessante concept presentato nel 2016 al Salone di Parigi.

Da lì i designer hanno normalizzato alcune soluzioni, come gli specchietti tradizionali al posto delle telecamere e le maniglie classiche anziché a sfioramento. Necessità dettate dall’industrializzazione di un progetto destinato a costare quanto una Golf turbodiesel, in quota 25 mila euro.

Si annuncia un bel prodotto, silhouette da due volumi che tende al mono, ma soprattutto un passo ampissimo, di gran lunga superiore a prodotti simili per ingombri esterni ma alimentati a benzina o gasolio. Gli sbalzi ridottissimi e i grandi cerchi aiutano a sviluppare proporzioni dinamiche.

Mancherà una vera calandra, storicamente apertura di raffreddamento della meccanica, col tempo rimasta quale identità di marca utile a differenziare questo o quel brand. Il raffreddamento del pacco batterie e dell’elettronica del motogeneratore è affidato a un circuito dedicato, a liquido, e appena una griglia al di sotto del portatarga è sufficiente ad abbassare le temperature d’esercizio.

Il passaggio da concept a prodotto di serie, sebbene ancora sotto forma di muletto, ricorre a gruppi ottici convenzionali, non rinuncia ai cerchi aerodinamici e anticipa un posteriore dal portellone piuttosto ampio nell’apertura, sebbene con una soglia sagomata per strizzare l’occhio al bel design e da verificare nella versatilità di carico.

Volkswagen ID. muove i primi passi, che potrebbero portarla a diventare ID. Neo, secondo alcuni rumours emersi nelle scorse settimane, tuttavia smentiti dalla casa. Quale che sia il nome finale della compatta, avrà un’autonomia di marcia fino a 550 km nella specifica con pacco batterie più grande, affiancata da un seconda variante da oltre 300 km di autonomia per singola carica. 

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