Ecobonus, elettrico cresce del 113% fino a luglio

Ecobonus, elettrico cresce del 113% fino a luglio

Secondo i dati del Politecnico di Milano, solo nei primi sette mesi del 2019 sono state immatricolate oltre 6mila auto a zero emissioni, contro le 9.759 di tutto il 2018. Effetto dell'Ecobonus, che permette previsioni confortanti da qui al 2030

di Redazione

01.10.2019 ( Aggiornata il 01.10.2019 10:37 )

Con la Legge di Bilancio 2019 è stato introdotto l’Ecobonus che riguarda anche il mondo dell’automobile. Gli incentivi per chi acquista vetture a basse o a zero emissioni sono fino a 6.000 euro; chi rottama un mezzo Euro 0, 1, 2 o 3 riceve bonus tra i 2.500 e i 6.000 euro; per contro, acquistando auto “inquinanti”, si va incontro a un’ecotassa tra i 1.100 e i 2.500 euro a seconda del livello di CO2 prodotto. I primi risultati di questa nuova manovra politica si stanno vedendo.

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I DATI DEL POLITECNICO

In sette mesi dall’introduzione dell’Ecobonus, le vendite di auto elettriche sono aumentate. Ad aprile sono stati superati i mille veicoli immatricolati in un mese, poi è successa la stessa cosa a maggio e a giugno. Seppure l’elettrico rappresenti ancora una fetta molto piccola dell’intero mercato automobilistico, i numeri sono in grande crescita rispetto al 2018: in tutti i 12 mesi dello scorso anno le immatricolazioni “green" si sono assestate sulle 9.759 unità. Fino a luglio 2019, invece, hanno superato quota 6.000, per un parziale di crescita del 113%. I numeri sono stati ufficializzati durante la terza edizione dello Smart Mobility Report, a cura dell’Energy&Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano.

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PREVISIONI OTTIMISTICHE PER IL 2030

L’Italia è ancora legata in maniera consistente ai motori termici, che dominano il mercato. L’incremento delle immatricolazioni elettriche è però significativa e supera l’1% di incidenza sul mercato avvicinandosi alle medie europee, stabili attorno al 2,5%. Quello su cui ancora il nostro paese deve crescere sono le strutture che facilitino l’utilizzo dei motori elettrici: solo in Lombardia si hanno circa 1.000 colonnine di ricarica, mentre Lazio, Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana e Sicilia superano le 500. Nelle altre regioni i numeri sono al momento insufficienti, anche se le prospettive sono incoraggianti. Le previsioni raccontano che nei prossimi dieci anni l’elettrico dovrebbe coprire il 30% delle immatricolazioni totali contro l’1,5% del 2020.

RISPARMIO SULLA LUNGA DISTANTZA

A livello economico è vero che i motori elettrici hanno un costo più importante di quelli a benzina o diesel, ma sulla lunga distanza si risparmiano fino a 12.000 euro rispetto agli altri motori: con l’incentivo nazionale si raggiunge il pareggio del costo dell’auto in cinque anni con un risparmio di 7mila euro in un decennio; dove esiste anche l’incentivo regionale, invece, si arriva a pareggiare la spesa in due anni, con un risparmio decennale di  12mila euro. Un investimento che ripaga tanto e velocemente.

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