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L'analisi dei dati raccolti dal trofeo monomarca del suv e dall'utilizzo su strada di i-Pace ha consentito di ottimizzare la gestione termica, l'efficienza della modalità Eco e il recupero energetico. In cambio, fino a 20 km di autonomia in più per ciclo di carica
Fabiano Polimeni
9 dic 2019
Dalle corse alla strada, stavolta non è l’ultima supersportiva a proporsi con soluzioni estreme. Piuttosto, Jaguar I-Pace beneficia di un anno di trofeo monomarca eTrophy, nel quale il crossover modificato ha accompagnato la Formula E con una serie parallela. Chilometri e dati tornati utili ai tecnici per ottimizzare la gestione del sistema elettrico del suv.
Il risultato, un incremento dell’autonomia fino a 20 km rispetto al dato omologato – che non verrà alterato – di 470 km per ciclo di carica. Accorgimenti nella gestione termica, nella logica di funzionamento del recupero d’energia, nella carica residua minima alla quale il suv potrà operare, concorrono a migliorare l’autonomia in determinati scenari.
Per ricevere gratuitamente l’aggiornamento software sarà necessario recarsi presso la rete Jaguar e l’intervento porterà anche l’ampliamento delle funzioni di aggiornamento software over-the-air, cioè integrabili mediante connessione dati.
Nel dettaglio, Jaguar i-Pace avrà una diversa strategia di gestione dei due motori elettrici in modalità Eco, variando la ripartizione e migliorando l’efficienza complessiva dall’impiego del motogeneratore anteriore e posteriore.
Sul fronte della gestione termica, il suv sarà in grado di fare maggior uso della chiusura attiva delle griglie di raffreddamento sul frontale, con un diretto miglioramento dell’aerodinamica e, di conseguenza, delle percorrenze.
Proseguendo con gli accorgimenti sviluppati dai tecnici, il pacco batterie da 90 kWh verrà gestito dall’elettronica in modo da assicurare un’operatività a valori di carica residua inferiori, il tutto preservando la durata della batteria e offrendo prestazioni e guidabilità invariate.
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Sul versante del recupero dell’energia, cambia l’intensità del recupero ottenuto a velocità ridotte, sarà superiore come migliora anche la strategia di recupero con batteria ancora su elevati valori di carica residua.
Infine, l’algoritmo incaricato di esaminare lo stile di guida e indicare la stima predittiva circa l’autonomia residua è stato perfezionato per dare riscontri più precisi.
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