Nissan Re-Leaf, pronto intervento di energia pulita

Nissan Re-Leaf, pronto intervento di energia pulita

La trasformazione della Leaf in mezzo di primo soccorso per l'erogazione di energia elettrica vuol essere una soluzione-ponte nelle fasi di interruzione della corrente a seguito di calamità naturali

29.09.2020 ( Aggiornata il 29.09.2020 16:59 )

La ricarica bidirezionale di Nissan Leaf è uno dei punti focali del racconto della compatta nipponica, che nel paese del Sol Levante già dal 2011 opera a supporto di 60 amministrazioni locali quale veicolo di emergenza per fornire energia quando necessario.

Nissan Re-Leaf: foto

Nissan Re-Leaf: foto

Il prototipo di Leaf, trasformata in Re-Leaf, è un veicolo funzionante pensato per intervenire nei casi di emergenza energetica. Con la batteria da 62 kWh può coprire le prime 24-48 ore in attesa del ripristino della corrente, energia vitale sul campo utilizzabile grazie al vehicle to everything (V2X)

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Con Nissan Re-Leaf, trasformazione perfettamente funzionante, l’idea è di presentare un mezzo in grado di intervenire in condizioni critiche, dove la fornitura di energia elettrica è interrotta – tra il 2010 e il 2017, dati della Banca Mondiale presentati in un report del 2019, dicono che nel 37% dei casi i disastri naturali sono stati la principale causa di interruzione dell’erogazione di corrente in Europa –.

La batteria da 62 kWh ha una riserva energetica sufficiente per coprire le prime 24-48 ore sul campo, tempi solitamente entro i quali è possibile ripristinare la rete.

Da Leaf a Re-Leaf, cosa cambia

Un mezzo speciale, allestito per affrontare gli scenari più disparati: assetto rialzato di 7 centimetri, carreggiate ampliate di 9 e 13 centimetri sui due assi, gomme all-terrain su cerchi da 17”, sottoscocca con protezioni specifiche. Così, l’elettrica, può trasformarsi in un supporto per alimentare apparecchiature mediche, di comunicazione, dispositivi medici vitali, farlo a zero emissioni, dove l’alternativa sarebbero dei generatori di energia alimentati a combustibili fossili.

Re-Leaf è allestita con due prese installate esternamente, sulla carrozzeria, certificate per resistere alle intemperie, più una presa posta all’interno del bagagliaio. Così, cede energia all’esterno.

Energia vitale

Quanta? Basti pensare che un ventilatore di terapia intensiva, in 24 ore, consuma 3 kWh; un dispositivo di ventilazione forzata 21,6 kWh nel medesimo lasso di tempo. Un proiettore a led da 100w per esterno, appena 2,4 kWh. Più dispositivi, tra 110 e 230 volt di tensione, possono operare alimentati dalla batteria della Leaf, con il suffisso Re- a sintetizzare i concetti di Response (risposta), Recovery (pronto intervento) e Resilience (resilienza).

La trasformazione della berlina elettrica prevede anche l’installazione di una scrivania accessibile dal bagagliaio, completa di un monitor led da 32”, con alimentazione dedicata.

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Con una flotta di Nissan Re-Leaf si realizza facilmente una piccola centrale elettrica mobile, d’emergenza e dall’energia pulita, da ricaricare sul posto una volta ripristinata l’erogazione della corrente.

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