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Porsche e i carburanti sintetici: saranno nelle corse e sul prodotto di serie

In Cile, la casa di Stoccarda è tra gli investitori del progetto Haru Oni per la produzione di idrogeno verde da trasformare in combustibile ecologico per motori termici. Non solo elettrico in futuro grazie alle benzine sintetiche 

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

2 dic 2020

Non solo elettrico a batteria o a idrogeno, nel futuro. Le attenzioni sui carburanti neutrali nel loro impatto climatico si concretizzano in un progetto che vede Porsche, insieme a Siemens Energy e, tra gli altri, Enel, investire in Cile nella realizzazione del primo impianto integrato al mondo per la produzione di e-fuels.

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Tra i carburanti sintetici rientrano molteplici varianti, dall’etanolo in quote variabili, già adottato in Sudamerica, a benzine derivate da biomasse di seconda generazione, fino ai carburanti totalmente sintetici, passando anche per la produzione di benzine da idrogeno verde.

Detto del finanziamento destinato a Siemens Energy da parte del ministero per gli Affari economici e l’energia tedesco – in un’ottica di fabbisogno energetico interno da importare – per 8 milioni di euro, conta dire altro dell’impianto che verrà realizzato in Cile e nel 2022 produrrà 130 mila litri di carburante verde, per accelerare a 55 milioni di litri ogni anno nel 2024 e decuplicare, a 550 milioni di litri di e-fuel ogni anno dal 2026.

e-fuel nelle corse e sulle Porsche stradali

Conta dire della presenza di Porsche, che ha in programma di utilizzare benzine sintetiche anzitutto nelle corse, nelle fasi di test di sviluppo e, in prospettiva, sulle proprie sportive stradali, con ovvi adeguamenti dei motori termici per funzionare con carburanti sintetici.

La notizia di quell’impiego nelle corse, se legata a ciò che farà la Formula 1 dal 2025 – nuovi motori con benzine sintetiche e ibrido -, inevitabilmente stuzzica, per la possibilità che Porsche arrivi nella massima serie.

Elettrico affiancato da termico efficiente

L'elettromobilità è una priorità assoluta per Porsche e i carburanti sintetici per le auto ne rappresentano un complemento vantaggioso, se prodotti in parti del mondo dove è disponibile un surplus di energia sostenibile. Gli e-fuel costituiscono un elemento supplementare a favore della decarbonizzazione.

Il loro vantaggio è rappresentato dalla loro facilità d’impiego: i carburanti sintetici possono essere utilizzati nei motori a combustione e negli ibridi plug-in e possono sfruttare la rete di stazioni di rifornimento esistente”, commenta Oliver Blume, a.d. di Porsche.

Strategie bilanciate, che passano dall’elettrico a batteria come da uno sviluppo ancora con del potenziale da esprimere nei motori termici. “Usandoli, possiamo dare un ulteriore contributo alla tutela del clima. In quanto produttori di motori efficienti e ad alte prestazioni, disponiamo di una vasta competenza tecnica. Sappiamo esattamente quali sono le caratteristiche dei carburanti di cui hanno bisogno i nostri motori per funzionare con un impatto minimo sul clima. Il nostro coinvolgimento nel primo impianto integrato per la produzione di e-fuel al mondo è inteso a sostenere lo sviluppo dei carburanti alternativi del futuro".

Dall'idrogeno verde al metanolo sintetico

L’impianto cileno del progetto “Haru Oni” nasce in un’area per condizioni climatiche ideale alla produzione di e-fuels sfruttando energia eolica. Quanto al progetto di produzione da idrogeno verde di carburanti sintetici, una nota spiega come “Il Cile, con le sue eccellenti condizioni climatiche per l'energia eolica e il conseguente basso costo dell'elettricità, ha un potenziale molto elevato in termini internazionali per la produzione, l'esportazione e l'utilizzo locale di idrogeno verde.

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Al fine di generare idrogeno verde, gli elettrolizzatori utilizzano l'energia eolica per separare la molecola di acqua e ridurla ai suoi due componenti, ossigeno e idrogeno. In una seconda fase, si prevede di filtrare la CO2 dall'aria e di combinarla poi con l'idrogeno verde per formare metanolo sintetico. Dal processo si ottiene metanolo rinnovabile, che può essere convertito in combustibile ecologico utilizzando una tecnologia MTG (Methanol To Gasoline) che deve essere autorizzata e supportata dalla ExxonMobil”.

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