L'emozionale roadster verrà prodotta nel 2021 nei 12 esemplari a marchio Mulliner. Nel 2025 debutterà la berlina rialzata nata sull'architettura inedita del progetto Artemis, del quale Audi è marchio capofila
16.12.2020 ( Aggiornata il 16.12.2020 17:21 )
Numero Zero, per Mulliner Bacalar. É il futuro immediato o quasi, su strada per macinare chilometri prima di avviare la produzione dei 12 esemplari – già tutti prenotati – da 1,5 milioni di sterline (oltre 1,6 milioni di euro).
In un domani ancora lontano, poiché guarda al 2025, c’è tutta un’altra visione in arrivo per il marchio inglese, passato sotto il coordinamento Audi nella spinta sull’elettrificazione sulla quale il Gruppo Volkswagen è impegnato.
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C’è una berlina rialzata da terra che rappresenterà la prima Bentley elettrica, da assemblare quanto più possibile nell’impianto di Crewe.
La mossa di spostare Bentley sotto il coordinamento Audi è funzionale a generare sinergie sull’elettrico con un accento marcato sul profilo luxury ancor più che sulla sportività.
Del progetto Artemis, annunciato da Audi, vedremo già nel 2021 un concept che sarà “incubatore” di tecnologie, a partire dal primo sistema operativo “proprietario”, una nuova piattaforma software. Porterà all’architettura dalla quale Audi potrebbe presentare l’elettrica A9, con un orizzonte collocato al 2024.
In casa Bentley si avrà accesso alla medesima tecnologia e l’obiettivo è di completare le scocche prodotte in Audi nell’impianto di Crewe, dove aggiungere valore con le lavorazioni artigianali. Un’idea che l’a.d. Adrian Hallmark discuterà con il CdA Volkswagen.
La Casa inglese annuncia la svolta green, ma senza rinunciare a lusso e sportività
Guarda la gallery“Artemis è una derivazione di una nuova architettura elettrica, sarà la base per molteplici prodotti in diversi segmenti. Con le nostre attuali auto dovevamo approfondire l’ingegnerizzazione ampiamente dopo la realizzazione dell’architettura. Dovevamo aggiungere pezzetti e ingegnerizzare l’architettura per Bentley.
Con questa nuova siamo giusto all’inizio della definizione di ciò che serve faccia per noi e stiamo dando un contributo, così da poter sin dall’inizio impartire dettagliate richieste sull’ingegnerizzazione e rendere la fase dell’industrializzazione molto più semplice per la compagnia”, ha approfondito Hallmark, ad Autocar.
Sui tempi, ancora lunghi, prima che Bentley firmi la propria elettrica, la giustificazione addotta è nel progressivo ridursi del peso delle auto elettriche, una necessità per un brand i cui modelli, infarciti di comfort e lusso, già si trovano a navigare su valori da 2 tonnellate e più nelle applicazioni dotate di motore termico. Lavorare sui materiali impiegati dall’architettura, confidare nell’evoluzione delle batterie e il loro minor peso, porterà nel futuro a recuperare preziosi chilogrammi.
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