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De Meo, Renault pensa a un'elettrica accessibile in stile k-car

Ridurre i prezzi di listino è una via da percorrere per aprire la mobilità elettrica ai grandi volumi. L'a.d. del Gruppo Renault indica la via percorsa dalle k-car giapponesi

De Meo, Renault pensa a un'elettrica accessibile in stile k-car

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

10 mag 2023

Infrastruttura di ricarica e accessibilità economica dell'auto elettrica sono le due grandi sfide che la trasformazione della mobilità di massa deve affrontare. 

Lo sguardo dei costruttori sui segmenti inferiori, delle citycar e le utilitarie, inizia a essere attento. Renault (qui trovi i modelli sul mercato dell'usato) si unisce  all'impegno dichiarato da diverse case verso modelli elettrici con un prezzo di listino inferiore ai 20-25 mila euro. 

Ridurre i prezzi per un elettrico democratico

Intervenendo all'annuale incontro organizzato dal Financial Times, Future of the Car, l'a.d. del Gruppo Renault, Luca De Meo, ha introdotto l'impegno che il gruppo francese destinerà alle auto elettriche più economiche.

L'orizzonte è quello del 2027 per arrivare a lanciare un modello da 20 mila euro sul mercato.

Parlando del fattore prezzo delle auto elettriche, De Meo ha commentato: "È una delle cose che permetteranno di democratizzare l'auto elettrica e potenzialmente darà una spinta ai volumi".

Un'idea europea di k-car

Un ragionamento più ampio, che guarda all'idea delle auto giapponesi di piccola cilindrata, le kei-car con motori entro i 660 cc, alle quali sono riconosciuti benefici di vario tipo, dalla tassazione al premio assicurativo. 

"Mi piace assolutamente l'idea di tradurre il concetto delle k-car giapponesi in un linguaggio europeo. Penso che ci sia dietro quel concetto di auto un'idea intelligente, è un tema di prodotto legato alla normativa, per garantire una mobilità efficiente e a basso impatto.

Oggi opero da presidente dell'ACEA e stiamo lottando contro certe cose che non consideriamo giuste per l'industria dell'auto. Per un altro verso siamo assolutamente consapevoli di dover apportare soluzioni ai problemi, dalla qualità dell'aria alla decarbonizzazione. 

Riuscire a produrre un'auto di segmento inferiore al segmento D o una segmento A a basso impatto, penso sia una delle soluzioni che l'industria dell'auto europea possa dare".

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