Toyota non farà una piccola elettrica economica: batteria troppo costosa

Entro il 2026, Toyota lancerà sei nuovi modelli elettrici. Darà seguito al piano prospettato nel 2021, quando il Gruppo rivelò una gamma di 16 progetti che avrebbero visto la luce entro il 2035.

Rivelò anche la Toyota bZ Small Crossover, di fatto una Aygo X in versione elettrica.

L'entry level Toyota non scenderà a 25 mila euro

Alla fascia di mercato entro i 25 mila euro guardano molte case, anche se le tempistiche per il debutto sono diversissime tra chi, come Renault R5, arriverà nel 2024 e chi, Volkswagen ID.2all, lo farà solo nel 2026.

La classica coperta corta, tra redditività di piccole auto elettriche rispetto ai costi di produzione, specialmente legati al costo della batteria, è una barriera che Toyota evidenzia.

Batterie troppo costose per piccole accessibili

Il responsabile dello sviluppo del prodotto, Andrea Carlucci, spiega come non sia in programma, nel breve periodo, una Toyota (qui trovi i modelli sul mercato dell'usato) di segmento A con motore elettrico. Aygo X resterà la proposta termica e sarà con un più grande B-Suv, da 4,30 metri, che il marchio posizionerà la base della propria offerta elettrica. 

"Le auto elettriche sono accompagnate ancora da un premium e serve un sostanziale cambiamento nel costo delle batterie“, dice Andrea Carlucci, nelle parole riportate da Autocar.

“Al momento è un livello che non possiamo raggiungere“, quello della proposta di un’elettrica da 25 mila euro. “Non ho detto che non abbiamo bisogno di un modello da posizionare sui 25 mila euro, sto solo osservando dove si trova oggi il mercato. So che c’è la tendenza a coprire la fascia più bassa, qualcosa di ovvio.

Se cerco componentistica economica sul mercato, vuol dire che l'offerta di un'auto elettrica sarà limitata. Perciò dobbiamo davvero approfondire l'elemento della fascia di prezzo".

Segmenti inferiori del mercato, come quello delle citycar e delle utilitarie, che in virtù della normativa Euro 7 di fatto invariata in materia di emissioni inquinanti dal propulsore, rispetto all'Euro 6, offre un'estensione del ciclo di vita di modelli altrimenti prospettati al tramonto, per i costi eccessivi di adeguamento.