Sfida al deserto del Sahara con l'Audi SQ6

Le auto elettriche sono a prova dei percorsi più estremi? Il Suv dei quattro anelli ha dimostrato che...

Pietro CardonePietro Cardone

15 ott 2025 (Aggiornato il 16 ott 2025 alle 09:34)

Siamo abituati ad associare l’auto elettrica alla mobilità urbana e in questi ultimi anni molti costruttori hanno cercato di scardinare questo luogo comune proponendo iniziative di vario genere come viaggi molto lunghi, per dimostrare che un’auto elettrica può cavarsela anche in ambienti diversi. Ecco, la filiale italiana di Audi ha pensato di fare ancora di più, andando oltre i concetti di autonomia ed efficienza, per mostrare al mondo intero che un’auto elettrica completamente di serie è in grado di andare ovunque. Anche tra le dune del deserto del Sahara. Ecco, questo è quello che abbiamo fatto partendo da Djerba, in Tunisia, muovendoci alla volta di Beni Khedache e poi affrontare il tratto di dune che porta all’oasi Ksar Ghilane.

La tedesca più potente

La compagna di questa nostra avventura tunisina è stata la SQ6 e-tron, la variante più potente del Suv tedesco. Ad alimentarla provvede una batteria con una capacità di 100 kWh, che manda energia a due motori elettrici per una potenza di sistema di 517 cv e 820 Nm di coppia, mentre l’autonomia dichiarata si attesta sui 609 km. Un powertrain che, unito ad un comparto sospensivo dall’ottima taratura e ad un’elettronica all’avanguardia, assicura prestazioni di tutto rispetto su asfalto. E questo abbiamo avuto modo di provarlo più volte. Ma come se la caverà in un ambiente tanto ostico come il deserto?

 

 

Le regole per affrontare il deserto

Non appena raggiunte le prime dune abbiamo preparato la vettura che, nota importante, era completamente di serie ad eccezione degli pneumatici: dei Comforser appositamente pensati per la guida sulla sabbia, caratterizzati da una carcassa a dieci tele. Abbiamo abbassato la pressione delle gomme a 1.1 bar, in modo da aumentare l’impronta a terra e aiutare la vettura a “galleggiare” sulla sabbia. Fatto questo abbiamo ingaggiato la modalità Offroad, alzato al massimo le sospensioni e disattivato l’ESP per poi approcciare le prime dune sulle quali la SQ6 ha dimostrato un’abilità che non ci si aspetterebbe da una vettura stradale. La ripartizione dinamica della potenza aiuta a trovare sempre il massimo grip, anche sulle salite più impegnative. Tutto merito di una centralina “madre” che controlla tutti i parametri di funzionamento della dinamica della vettura, permettendo alla SQ6 di essere sempre controllabile ed efficace in tutte le situazioni. Certo, per guidare in queste condizioni occorre avere un po’ di accortezze, come approcciare le dune sempre in obliquo ed essere costanti sul gas per tutta la salita, per poi rilasciare il pedale appena raggiunta la cresta. Anche perché capita spesso che dietro la sommità di una duna si nasconda un buco e in tal caso il rischio di rimanere insabbiati è molto alto.

Con l'elettrica si può fare

Insomma, anche senza nessuna preparazione specifica, la SQ6 ha dimostrato che un’auto elettrica può affrontare senza difficoltà anche il deserto del Sahara. E non solo: muoversi senza il suono generato da un tradizionale motore endotermico permette di sentirsi ancora più in contatto con l’incredibile natura che ti circonda, permettendoti di sentirti un tutt’uno con il deserto e la vettura. Un’esperienza incredibile, che scardina tutti i preconcetti che ancora oggi sono legati all’auto elettrica. Certo, con un’elettrica oggi non sarebbe possibile fare la traversata totale di un deserto per ovvi motivi, ma questo viaggio nel Sahara è stato l’occasione per comprendere le vere potenzialità di un’auto a batteria, anche quando la si porta molto lontano dal suo habitat naturale. 

 

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