Volvo Elec3city, il presidente Michele Crisci: "Produttori di auto pulite e prodotte con un’energia pulita;

Il numero uno e a.d. Volvo Car Italia: "Un servizio a disposizione di tutti per soddisfare le nuove esigenze di mobilità"

di Redazione

11.07.2022 12:00

"Abbiamo annunciato la nostra strategia globale qualche tempo fa: tutte le vetture Volvo hanno a che fare con il mondo dell’elettrico, dapprima mild hybrid, poi plug-in hybrid e ora 100% elettrico. Oggi abbiamo a disposizione due vetture full electric, la XC40 e la C40 e nei prossimi tre anni lanceremo altri tre/quattro modelli, sia Suv che macchine più piccole. Abbiamo inoltre intenzione di dare il nostro contributo alla diffusione degli impianti di ricarica, specialmente quelli fast charge e ultra fast charge (superiori a 150 kW), sfruttando la nostra rete di concessionari, in particolar modo quelli che sono in prossimità delle uscite autostradali".

Saranno aperte a tutti oppure solo ai clienti Volvo?

"Sono disponibili per tutte le vetture. Penso che tra un anno o due l’Italia sarà uno dei Paesi più infrastrutturati perché credo molto a ciò che ci sta dicendo il Governo e quello che ha promesso di fare nel prossimo futuro. Ci sono ingenti somme nel PNRR destinate alle infrastrutture e ritengo che nel momento in cui ci saranno le infrastrutture di ricarica disponibili ovunque, con possibilità di ricaricare la propria auto in una ventina di minuti, il mondo dell’elettrico avrà tutto il diritto di diventare la soluzione migliore".

Ma sull’elettrico ci sono ancora tanti dubbi.

"Bisognerà affiancare un piano di comunicazione per “smantellare” i luoghi comuni che esistono intorno all’elettrico e sensibilizzare il pubblico circa l’utilizzo dell’auto elettrica".

In questo scenario si inserisce il progetto ELEC3City?

"Sì, un car sharing full electric di quartiere pensato per privati e aziende che vogliono muoversi in tutta libertà senza avere le preoccupazioni di dover acquistare una macchina e gestirne la ricarica e la manutenzione, il tutto con costi fissi. La scelta di basarsi su un sistema station based è stata effettuata principalmente per risolvere il problema legato alla ricarica. L’idea iniziale era quella di dare un vantaggio a chi vive il quartiere di Porta Nuova, privati o aziende, residenti o professionisti che lavorano in zona: abbiamo immaginato la stazione dove si possono noleggiare le vetture come il garage di un enorme condominio con gli... inquilini che possono usufruire a piacimento dei nostri veicoli".

Ed è quello che avete registrato?

"In realtà abbiamo notato che alcuni clienti sfruttano la posizione strategica del garage, posizionato tra le due principali stazioni ferroviarie di Milano, arrivando in stazione e quindi utilizzando le auto per raggiungere luoghi non previsti dalla mobilità su rotaia e facendo poi il percorso inverso al ritorno. Posso dire che già in questi primi mesi il sistema sta funzionando molto bene, stiamo realizzando una serie di convenzioni con le grandi aziende che gravitano attorno al quartiere Porta Nuova e l’idea è quella di allargare il servizio ad altri distretti di Milano e magari anche ad altre città. Il concept alla base è che questo servizio di car sharing possa far capire cosa vuol dire muoversi in elettrico a chi è scettico – legittimamente – rispetto all’utilizzo di questo tipo di vetture".

Diversi competitor stanno virando il proprio business model passando da essere produttori di automobili a fornitori di servizi.

"Stiamo parlando comunque di servizi di mobilità e lo faremo con le nostre vetture. Continueremo a essere produttori di auto pulite e prodotte con un’energia pulita; queste vetture dovranno avere un sistema di utilizzo che sia diverso da quello tradizionale e che possa portare innovazione. Credo che l’approccio al possesso stia cambiando ma in maniera graduale: non ci sarà un giorno in cui improvvisamente gli italiani passeranno dal voler avere la macchina di proprietà al volerla usare come servizio. Noi dobbiamo essere in grado di poter soddisfare i nostri clienti a seconda di ciò che chiederanno: dal mantenimento della proprietà, per chi vuole acquistare le nostre auto, a sistemi di utilizzo, di noleggio o di abbonamento, che possano soddisfare in maniera flessibile le esigenze che vanno da qualche mese a due-tre anni. L’idea è di offrire la possibilità, all’interno dello stesso piano di noleggio, di poter cambiare auto senza pagare penali, magari partendo con un veicolo endotermico e proseguendo con uno elettrico".

Grande flessibilità per un nuovo concetto di mobilità?

"Stiamo anche pensando alla possibilità di offrire una sorta di membership: con una quota mensile i nostri clienti avranno la gestione della propria mobilità coperta, per sé e per la famiglia, ovunque nel mondo. Semplicemente, tramite un’app, il nostro cliente avrà la possibilità di avere una nostra vettura a disposizione. Dobbiamo essere in grado di soddisfare qualsiasi necessità cercando di mantenere il contatto diretto con i clienti e dando loro la possibilità di farlo come vogliono: online, piuttosto che sul territorio tramite i nostri concessionari. Non vogliamo ingabbiare i clienti in una esperienza predefinita, vogliamo che siano loro a indicarci i loro bisogni e noi dobbiamo essere in grado di soddisfarli. Queste sono idee che stiamo valutando con grande attenzione ma ovviamente realizzarle comporta una certa complessità. In alcuni mercati abbiamo un progetto che si chiama Car by Volvo, seppur profilandosi come un abbonamento diverso da quelli tradizionali, vi si avvicina molto: è comunque sempre legato al codice di identificazione di una macchina. Invece vorremmo arrivare al concetto di smaterializzazione rispetto alla singola vettura e offrire mezzi che possano essere diversi a seconda delle esigenze del cliente".

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