Caruccio, CEO Kinto Italia: "Costruiamo un mondo migliore lavorando sul territorio"

Caruccio, CEO Kinto Italia: "Costruiamo un mondo migliore lavorando sul territorio"

Il chairman di Kinto Italia ci racconta cos'è esattamente la strategia Beyond Zero

di Redazione

12.07.2022 10:00

"Kinto è nata nel 2019, inizialmente in Giappone, su iniziativa di Toyota Motor Corporation come risposta a un cambiamento, quello che, sotto gli occhi di tutti si sta verificando nel settore automotive - ha spiegato Mauro Caruccio, Chairman & CEO Kinto Italia -. Incarna l’ambizione del Gruppo Toyota di offrire una mobilità centrata sulla persona, grazie alla combinazione delle più avanzate tecnologie digitali e di veicoli a bassissime emissioni e ad alta efficienza energetica. L’offerta dei servizi Kinto è completa e ha l’obiettivo di coprire tutte le esigenze di mobilità, dal possesso prolungato all’utilizzo temporaneo. In questo modo si propone come unico partner di mobilità sul mercato in grado di fornire un’offerta di mobilità capillare sul territorio – grazie alla rete dei concessionari Toyota e Lexus sulla quale si appoggia – e ritagliata intorno alle esigenze di mobilità dei propri utenti, da privati ad aziende, fino a comunità e istituzioni. La visione che ha Toyota è proprio quella di contribuire alla costruzione di un mondo migliore e produrre felicità per tutti, assicurando a chiunque la possibilità di muoversi senza barriere e limitazioni e in totale sicurezza, nel rispetto dell’ambiente. Questa visione trova una concreta applicazione nella strategia Beyond Zero, che testimonia l’ambizione di realizzare una mobilità in cui l’azzeramento delle emissioni rappresenti solo una tappa intermedia verso un futuro migliore e sostenibile. Kinto è un pilastro della strategia Beyond Zero, che incarna l’ambizione di Toyota di offrire, attraverso i propri servizi innovativi e le tecnologie più avanzate, una mobilità sempre migliore per tutti: “Ever Better Mobility for All”".

Trasformare il proprio business model e puntare sui servizi è quindi una scelta forzata?

"Akio Toyoda, Presidente e CEO di Toyota Motor Corporation, nel 2018 disse “Il settore dell’auto è entrato in un’era di profonda trasformazione, di quelle che arrivano ogni 100 anni”. In quell’occasione annunciò il percorso che una multinazionale così importante come Toyota avrebbe intrapreso nella trasformazione del modello di business da Automotive a Mobility Company. Aggiunse anche che, in un contesto di profonda trasformazione come questo, non si può pretendere di avere la risposta giusta alla domanda su come sarà il futuro del mercato automobilistico e in generale della mobilità. Però sicuramente questa è una fase in cui si deve agire per non rimanere indietro e un leader come Toyota ha l’obbligo di svolgere un ruolo attivo, di guidare il cambiamento tenendo bene in mente il “Think while Trying” cioè avere l’umiltà di fare le cose, anche sperimentando e magari correggendo il tiro se necessario.

Noi pensiamo che questo sia l’approccio giusto da tenere in questa fase di profonda trasformazione, modificando il nostro modello di business ma ponendo sempre di più la persona al centro della nostra offerta di mobilità. Non crediamo di avere l’unica ricetta valida per affrontare questo cambiamento nel mercato automobilistico però pensiamo sia il modo più efficace per affrontare questo momento. Crediamo che il futuro della mobilità sarà sempre più centrato sulla persona e sui suoi fabbisogni di mobilità, persona che diventerà protagonista di un ecosistema di servizi sempre più interconnessi, semplici, inclusivi e sostenibili, dove il decisore pubblico avrà un ruolo sempre più importante nell’indirizzare le politiche e le scelte di mobilità sia collettiva, sia individuale. Non necessariamente la mobilità del futuro deve passare attraverso un numero maggiore di autovetture, può anche passare attraverso meno veicoli ma gestiti in maniera più efficiente, in cui i tassi di utilizzo siano sempre maggiori e che soprattutto diano a tutti la possibilità di utilizzare le tecnologie più virtuose senza lasciare indietro nessuno".

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