Il futuro di Renault non sarà solo elettrico

Il futuro di Renault non sarà solo elettrico
La Casa francese pensa a modelli bifuel benzina+gpl, a un diesel due cilindri e a prototipi rivoluzionari

di Redazione

11.03.2015 ( Aggiornata il 11.03.2015 05:40 )

Ma dove va la Renault? In termini di vendite i risultati non si discutono, con la Clio (e non solo) che è un robusto pilastro di sostegno in molti paesi. In termini di strategie, invece, forse qualcosa sta cambiando. Almeno questa è la deduzione dopo aver visitato il Tecnocentro di Guyancourt, a pochi chilometri da Parigi. Una sorta di base militare dove si studiano progetti per il futuro immediato e più a lungo termine. Spazio all’elettrico, come è stato fatto massicciamente negli ultimi anni, con risultati, però, non corrispondenti alle attese? Non più così tanto, sembra. Se si eccettua un nuovo motore a emissioni zero tutto fatto in casa, che si vedrà nel corso di quest’anno e che andrà anche sulla Zoe Con un peso inferiore del 30% rispetto all’unità utilizzata finora e altrettanto per quel che riguarda l’incremento dell’autonomia. Si tratta di un motore elettrico sincrono, con rotore bobinato da 65 kW e 220 Nm con caricatore Caméléon integrato. Ma lo sguardo va appunto anche verso soluzioni più convenzionali. “Aprirsi a tutto campo, imparare a pensare in modo diverso e preparare le menti alle innovazioni di rottura che caratterizzeranno il mondo di domani. Questa è la filosofia di Renault: stimolare ed utilizzare la creatività di tutti”. Questo il riassunto di Rémi Bastien, Direttore Engineering Innovation. Parole che si traducono in fatti concreti, con una nuova (ed inedita) proposta benzina+gpl, basata sul motore di 0.9 litri a 3 cilindri, che vedrà la luce nel corso del 2015, sia sulla Twingo, sia sulla Clio. Tutto il sistema è stato realizzato con la collaborazione della nota azienda emiliana Landi Renzo. Con il serbatoio posto sotto al vano bagagli, si potranno percorrere,solo a Gpl circa 300 km, per superare i 1200 compreso l’utilizzo della benzina. Rispetto agli attuali motori bifuel il miglioramento sarà del 20% corredato dal recupero di energia in fase di frenata. La visita al Tecnocentro di Guyancourt ci ha offerto anche la possibilità di vedere un nuovo prototipo, battezzato “Value Up”, che prefigura un possibile modello che si pone a fianco o addirittura al di sotto della nuova Twingo. Adottando idee e svariati materiali a basso costo, anche per quel che concerne i sistemi di infotainement a bordo, dove il cruscotto diventa per intero lo schermo di un computer, tra video, internet, navigatore e varie funzioni dell’auto. Se vogliamo, la “Value Up” riprende in parte quanto già si vede (ma in un segmento più alto) con la Bmw i3. Nel caso Renault la trazione però non è elettrica, ma adotta il motore a 3 cilindri della Clio (o della Twingo) associato, anche, al sistema ibrido plug-in e alla trazione integrale. Con un peso complessivo di soli 830 chili. MA PASSIAMO ad altre novità più tangibili. Come il prototipo a bassissimo consumo Eolab, che peraltro abbiamo già guidato qualche mese fa sulla pista di Mortfontaine. Altro non è che la prefigurazione della Clio quinta generazione che si vedrà nel 2017. E che avrà lo stesso sistema ibrido plug-in, già a partire da un motore 3 cilindri benzina 75 cavalli abbinato a un elettrico da 50 chilowatt e un pacco batterie da 6,7 chilowattora che si ricaricano in frenata e a una presa di corrente. Pesa solo 950 chili (contro i 1100, in media, di una Clio attuale) e, fino a 120 km/h, si viaggia in sola modalità elettrica, poi entra in funzione il motore a benzina. L’aerodinamica a goccia d’acqua, aiutata da spoiler e flap che si aprono non appena la velocità supera i 70 km/h è uno degli elementi che permettono di prefigurare un’auto che è accreditata di un consumo medio di 100 km/litro. Tra le altre proposte, un prototipo di veicolo commerciale mild-hybrid Diesel (progetto Hydivu) che potrebbe vedere la luce entro tre anni. In quanto al motore sovralimentato diesel 2 cilindri a 2 tempi, di soli 730 cc, economico e di dimensioni ridotte (progetto Powerful), è stato dichiarato un rendimento vicino al 50%, laddove i motori Diesel a quattro tempi per auto raggiungono appena il 35%. L’operazione è stata possibile anche grazie ad un finanziamento arrivato dall’Unione Europea, ma potrebbe restare a livello di sperimentazione pura.
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