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Guida autonoma, il futuro secondo Harman Kardon

L'auto si guidarà con gli occhi? Gli Advanced Driver Assistance Systems basati sulla vista stanno facendo passi da gigante

Guida autonoma, il futuro secondo Harman Kardon

Gianni RusconiGianni Rusconi

3 mar 2017 (Aggiornato il 6 mar 2017 alle 10:16)

L’era dei veicoli a guida completamente autonoma non è più troppo lontana. Anzi. Le sperimentazioni sul campo delle principali case automobilistiche, vedi i taxi-robot di Uber e Volvo in servizio a San Francisco e i primi 100 minivan ibridi nati dalla collaborazione fra Fca e Waymo (la neonata società di Google che porterà avanti il progetto della self driving car), sono lì a dimostrarlo.

Nel frattempo, gli sforzi di produttori e fornitori tecnologici sono concentrati sui sistemi avanzati di guida assistita, strumenti che sfruttano i dati generati dai sensori presenti a bordo veicolo per aumentare la sicurezza alla guida.

Ne parliamo con Michael Tzamaloukas, responsabile dell’Autonomous Drive di Harman. I sistemi di guida assistita oggi e fra tre anni: cosa cambierà per conducenti e passeggeri? “Come Harman stiamo sviluppando soluzioni che aggiornano e migliorano l’esperienza di infotainment. Parliamo di sistemi Adas (Advanced Driver Assistance Systems) basati sulla vista e che fanno affidamento sui dati forniti da una telecamera, come il forward collision warning e il lane departure warning, o delle tecnologie di comunicazione vehicle-to-vehicle, che giocano un ruolo sempre più importante per la sicurezza del conducente e delle altre persone sulla strada”.

Il passaggio dall’auto connessa e dotata di sistemi Adas all’auto completamente autonoma quali criticità comporta? “Le ultime tecnologie sono certamente essenziali e rilevanti per andare verso i veicoli a guida autonoma ma bisogna guardare a un’immagine più ampia, all’intero ecosistema. Questo significa che, quando si pensa alle automobili self driving, occorre considerare anche le loro capacità di comunicazione, per dialogare tra di loro e con la rete e le infrastrutture esterne. La tecnologia ha quindi il fondamentale compito di completare in modo eccellente i sistemi Adas”.

La tecnologia di analytics di Harman promette di risolvere il problema degli “incidenti fantasma”: ci spiega in breve come funziona? “Noi crediamo che solamente combinando in tempo reale dati sensoriali con l’attenzione alla guida sia possibile evitare che la vettura connessa abbia delle reazioni false e pericolose, come una frenata autonoma improvvisa, quando i sensori dell’auto presumono che un oggetto fisico sia sulla strada, mentre in realtà questo non c’è. È il caso, per esempio, delle nuvole di vapore provenienti dalle grate fognarie. La tecnologia Reverse Pedestrian Detection, invece, sfrutta un algoritmo di rilevamento integrato nell’unità di infotainment che comprende la videocamera per la visione posteriore e nasce per ridurre gli incidenti che si verificano quando le persone, spesso i bambini, sono nascosti in angoli ciechi, dietro un veicolo”.

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