Pilota, istruttrice e unica italiana a partecipare al campionato W Series, Vittoria “Vicky” Piria si racconta ad Auto.it

Vicky Piria: “La mia vita tra auto e pista”

Pilota, istruttrice, protagonista in show e spot televisivi automobilistici: come recita la sua biografia su Instagram, “va dovunque la portino le quattro ruote”.



Perché é una vita a quattro ruote, quella di Vittoria Piria, per tutti “Vicky”, unica rappresentante italiana alle W Series, il campionato mondiale di Formula 3 dedicato esclusivamente alle donne.

Un amore, quello per la pista e per le auto, che traspare chiaramente solo ad ascoltarla parlare. Una passione che la porta spesso e volentieri a viaggiare per il mondo, lei nata a Milano e che attualmente vive tra il capoluogo lombardo e l’Umbria. Una passione raccontata ad Auto.it.

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<h2>IN PISTA: AMORE RACING</h2>

L’abbiamo raggiunta proprio all’indomani di uno dei suoi ultimi viaggi, in Kuwait, chiamata a fare assistenza in pista a bordo di qualche Ferrari. “È andata bene! È stato un evento programmato dal concessionario ufficiale Ferrari del Kuwait, una grande parata-raduno con un centinaio di esemplari, e in cui ho fatto pure un po’ di coaching in pista a vari clienti”.

Pilota professionista e istruttrice di vetture da corsa: una vita dedicata alle auto, la tua.

“Ho cominciato a fare l’istruttrice già a 21 anni, in un periodo in cui ancora le donne istruttrici non c’erano. Ho iniziato con Alfa Romeo, poi Maserati e infine, finalmente, Ferrari, con cui lavoro per la maggior parte. Prima lo facevo molto di più, adesso ho meno tempo libero, però quando posso cerco di fare l’istruttrice, dal test drive del prodotto commerciale fino ai corsi in pista”.

Tanti lavori ad alto tasso di invidia per tutti gli appassionati.

“Sono innamorata della pista, è lì che sto bene. Chiaramente preferisco fare il pilota, ma se posso fare coaching, girare un video o uno show televisivo e ho l’opportunità di scendere in pista, la colgo al volo”.

Un’ultima domanda prettamente sportiva: come giudichi il fatto che negli ultimi tempi, soprattutto con le W Series a cui partecipi, l’automobilismo sportivo si sia sempre più legato all’universo femminile?

“Non siamo in pari con gli uomini semplicemente perché non raggiungiamo il loro numero. Però sicuramente ci stiamo avvicinando, anche se è un processo lento. Penso a quando ho cominciato io: c’erano tante ragazze sui go-kart e nessuna sulle monoposto. Io sono stata aiutata da mio padre e dai primi sponsor, ma allora molte non sapevano quale strada prendere. E gli stessi sponsor non prendevano in considerazione l’idea di una pilota femminile. Adesso magari una ragazzina di 8 anni che vuole fare questo mestiere vede delle possibilità, cosa che ai miei tempi non c’era. Secondo me, parte tutto da una questione numerica. Non riusciremo mai ad avere la parità 50 e 50, però quando avremo il 30 % di piloti donne e il 70 % uomini, sarà sicuramente un bel traguardo”.



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<h2>OLTRE LA PISTA: VICKY E LE AUTO DI SERIE</h2>

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Andiamo oltre lo sport. Qual è il tuo rapporto con le auto di serie?

“Da ragazzina mi interessava soltanto scendere in pista. Se a 15 anni mi chiedevi i nomi dei modelli Ferrari, io non li sapevo. Mi interessava solo correre. Poi, quando impari a conoscere una cosa, impari anche ad apprezzarla. E quindi il mio lavoro di istruttrice mi ha portato a scoprire e capire il lavoro che c’è dietro, lo sviluppo, le differenze tra turbo e aspirato, tra macchina pesante e leggera. Penso che le auto siano belle in quanto diverse tra loro. Con loro ho un rapporto sia funzionale, in quanto è un mezzo che mi consente di avere libertà e indipendenza, ma anche divertente: se entro in un salone di auto classiche o vado a Ginevra, impazzisco”.

Qual è stata la tua prima auto a 18 anni?

“Una Mini scassata. Poi ho avuto una Mini Cooper alimentata a Diesel, che mi sono comprata io. E poi una Fiat Punto, una Volkswagen up!, BMW X3…”.

E oggi cosa guidi?

“Una Kia CEED, e mi ci sto trovando molto bene”.

L’auto dei tuoi sogni?

“Impossibile rispondere. Trovo del bello un po’ in tutto. Ad esempio, come linee, mi fanno impazzire le Aston Martin. Però da guidare trovo che Ferrari e McLaren siano pazzesche. O anche Porsche. Ma una macchina dei miei sogni proprio non saprei dirtela”.

Mettiamola così: una che non hai mai guidato e su cui vorresti metterti al volante.

“La macchina che mi ha dato più soddisfazioni in pista è stata Ferrari F8 Tributo, insieme a 488 Pista, ma non le vorrei mai come auto per tutti i giorni. Rispondere a questa domanda è veramente difficile”.

Qual è secondo te la più brutta auto di sempre?

“Fiat Multipla. Però è magica, perché ha segnato un’epoca nonostante sia la macchina più brutta al mondo. E questa cosa mi affascina”.

Che cosa fai quando sei da sola in auto?

“Di solito faccio due cose: o metto musica a palla con Spotify (anche perché guido una Kia, quindi non è che ho ‘sto gran sound da gustare…) oppure parlo in vivavoce al telefono”.

La velocità massima che hai raggiunto in auto.

“Con un’auto di serie, in pista, 290 km/h. Per strada, non te lo posso dire (ride, ndi). Lasciamo perdere, ti dico solo che recentemente mi è arrivata una multa da 400 euro!”.



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<h2>CALCIO E FORMULA 1: I PRONOSTICI </h2>

Parliamo di altri sport. È vero che sei tifosa della Lazio?

“Da morire”.

Come mai una milanese tifa Lazio?

“Da ragazzina, in estate, ho passato tantissimo tempo in Ciociaria, perché la mia famiglia ha una casa lì. E poi mi ha sempre affascinato l’aquila”.

Come vedi la squadra quest’anno?

“Bene! Peccato per il derby di ritorno: abbiamo beccato l’unica partita buona giocata dalla Roma quest'anno. Per il resto, vedo la Juve ultimamente un po’ inerme. E l’Inter si è messa di mezzo! Lazio-Inter di domenica sera secondo me sarà decisiva”.

Chi vince il prossimo Mondiale di F.1?

“Hamilton, che domande. Ma secondo me l’anno decisivo sarà il 2021, con i cambiamenti dettati dalle nuove regole”.



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<h2> 
CURIOSITÀ: LA VICKY DI TUTTI I GIORNI</h2>

La parolaccia che dici più spesso.

“C***o”.

Che cos’hai in tasca in questo momento?

“Niente, perché sono una donna e giro con la borsa”.

Un tuo sogno ricorrente.

“Settimana scorsa ho sognato due volte che atterravo in aeroporto e mi mettevano in quarantena perché avevo la febbre”.

Una cosa che proprio non sopporti.

“La falsità. Io sono molto trasparente: se ti amo, ti amo, se ti odio, ti odio. Non tollero l’essere per forza amici, il ‘volemose bbene’ a tutti i costi. Non sopporto la poca sincerità”.

Pilota professionista e istruttrice, Vittoria "Vicky" Piria è l'unica italiana a partecipare al mondiale femminile di F.3 W Series: la sua vita tra auto e pista raccontata su Auto.it

WS Series Vicky Piria FOTO

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