Decreto autovelox, c’è l’ok sulla bozza: ecco cosa cambia

Decreto autovelox, c’è l’ok sulla bozza: ecco cosa cambia

Approvato in Conferenza Stato - Città il documento che disciplina sia le modalità di collocazione dei dispositivi sia il loro uso rispetto ai limiti di velocità

di Redazione

22.03.2024 ( Aggiornata il 22.03.2024 10:36 )

Sono praticamente ufficiali le novità che riguardano gli autovelox. È stata infatti approvata in Conferenza Stato - Città la bozza del decreto sui dispositivi di rilevamento della velocità, che ne disciplina sia le modalità di collocazione che il loro uso rispetto ai limiti di velocità. A darne notizia è direttamente il Mit in una nota spiegando che “la nuova disciplina si applica alle postazioni fisse, mobili o a bordo di veicoli in movimento e nei casi in cui non è possibile effettuare la contestazione immediata delle violazioni”. L’obiettivo è garantirne un utilizzo conforme a esigenze di sicurezza della circolazione, prevenzione degli incidenti e tutela degli utenti della strada. In altre parole, come tante volte spiegato da Matteo Salvini, se da una parte la sicurezza è al primo posto, dall’altra si vuole anche evitare che i comuni sfruttino i dispositivi per fare cassa.

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Le novità

Ma andiamo ai punti salienti. Cosa effettivamente cambia con il decreto? Partiamo con la collocazione degli autovelox che potranno essere posizionati in aree a elevato livello di incidentalità, documentata impossibilità o difficoltà di procedere alla contestazione immediata sulla base delle condizioni strutturali; dove il limite di velocità individuato non sia inferiore di oltre 20 km/h rispetto a quello massimo generalizzato, salvo specifiche e motivate deroghe. Per fare qualche esempio pratico, sulle strade extraurbane principali, dove è previsto un limite di 110 km/h, il dispositivo può essere utilizzato solo se il limite di velocità è fissato ad almeno 90 km/h, ma non per limiti inferiori. In ambito urbano, invece, non è possibile sanzionare per limiti di velocità inferiori a 50 km/h con le modalità previste dal decreto, essendo necessaria in questi casi la contestazione immediata; per le strade extraurbane, infine, deve intercorrere una distanza di almeno 1 km tra il segnale che impone il limite di velocità e il dispositivo. 

Le dichiarazioni di Salvini

Nessuno può accusarci di aver fatto le cose in fretta o sulla base di posizioni non condivise. Il provvedimento è il risultato di un lavoro che dura da mesi e ha coinvolto più di 100 realtà associative di settore e un quarto delle loro proposte sono state recepite”, ha detto Salvini. “L'ideologia che prevede il dilagare di Ztl e zone a 30 km/h penalizzanti per lavoratrici e lavoratori e autovelox installati in ogni dove, non per sicurezza ma per fare cassa poco hanno a che fare con la sicurezza stradale, quindi buonsenso e concretezza senza ideologia”. Nel nuovo Codice della Strada, conclude, si “interviene sia sulle sanzioni che sulla prevenzione”. 

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