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Peugeot 2008, crossover di sostanza.

Peugeot 2008, crossover di sostanza.

31 mag 2013

Strasburgo (Francia) - Alberto Sarasini Non chiamatela giardinetta, si offenderebbe: l’inedita 2008 allarga l’offerta della compatta 208 ma è una crossover, un modello a sé stante. Che si innesta nel filone aperto dalla 3008 proponendo il connubio tra praticità e polivalenza. Sono numerose le proposte di questo genere che si stanno affacciando sul mercato, principalmente proprio nel settore delle auto compatte: la vettura francese punta tuttavia su diverse particolarità per ritagliarsi spazio. Il design riprende in parte lo stile Peugeot più recente, specie nel frontale animato dalla compatta mascherina trapezoidale; la coda non è troppo sviluppata e resta a metà strada tra Suv e station wagon, nonostante siano aumentati gli sbalzi rispetto alla 208 (con la quale condivide pianale e gran parte della meccanica), mentre la lunghezza pur restando compatta raggiunge i 4,16 metri. Particolare il disegno del tetto, su due livelli con la porzione posteriore leggermente rialzata. L’altezza da terra riceve anch’essa ritocchi e con 16,5 cm di distanza libera consente di affrontare sconnessioni del fondo stradale senza troppi patemi; per qualche passaggio off-road di moderata difficoltà, invece, serve il sistema Grip Control (a pagamento, 350 euro, solo versioni di punta) con abbinati i pneumatici M+S, con il quale la motricità fa un salto di qualità. Il sistema include infatti un controllo di trazione con gestione dell’erogazione della coppia in funzione del tipo di fondo stradale, selezionabile su tre regolazioni specifiche (neve, sabbia, fuoristrada) oltre a quella standard. L’abitacolo riprende in buona misura l’arredo della 208, a cominciare dall’originale plancia con cruscotto rialzato combinato alla colonna di sterzo ribassata con volante molto piccolo: a dire il vero la corona superiore disturba un po’ la visuale delle informazioni, ma si tratta di un’originalità gradevole. In rilievo pure lo schermo tattile da 7 pollici che raggruppa multimedialità ed eventualmente navigatore. Finiture curate a sufficienza, ma certamente lontane dalla ricercatezza. Lo spazio è più che discreto anche posteriormente, il vano di carico offre una soglia molto bassa (60 cm), schienali abbattibili con facilità e cubatura più che discreta (360/1194 litri). Tra i numerosi motori, si rivelano particolarmente gradevoli i due agli estremi della gamma. Si parte col piccolo 1.2 VTi benzina da 82 cv, che non permette scatti da “centometrista” ma che in compenso offre un rendimento molto rotondo ed elastico, con prestazioni adeguate ((0-100 km/h in 13”5, 169 km orari, 20,4 km/l in media). Peccato il cambio a cinque marce un po’ lento e non morbidissimo nei passaggi marcia. Fluido, vivace e “maturo” il 1.6 HDi da 115 cv (0-100 km/h in 10”4, 188 km orari, 25 km/l). in entrambi i casi, il confort acustico è apprezzabile anche ad andatura sostenuta.

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