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Jeep Grand Cherokee, coniuga lusso e confort con qualità di marcia off-road

Coniuga lusso e confort con notevoli qualità di marcia off-road
Jeep Grand Cherokee, coniuga lusso e confort con qualità di marcia off-road

31 mag 2013

Sciacca (Agrigento) - Alberto Sarasini Il “quattroperquattro”, lungi dall’essere morto, continua anzi a riscuotere interesse, specialmente nei segmenti di vertice dove le aspettative della clientela sono tra le più elevate. Non poteva dunque mancare all’appello di un fitto elenco di interventi anche la Grand Cherokee, ammiraglia Jeep lanciata sul mercato nel 2011 che, come altri modelli di questo segmento, coniuga con efficacia lusso e confort con altrettanto notevoli qualità di marcia off-road. In effetti, il design sempre attuale riceve giusto interventi minimi, che tuttavia conferiscono al modello un mordente ancor più sostenuto. Specialmente al frontale, il “biglietto da visita” di ciascuna automobile, che in questo caso guadagna proiettori led, nuove fasce paraurti ed altri dettagli che ne rendono l’aspetto assottigliato e più aggressivo. Le novità di meccanica sono invece sostanziali. In prima battuta, c’è un nuovo cambio automatico per tutte le motorizzazioni: la scelta è caduta sull’eccellente ZF a otto rapporti (montato ormai da parecchie Case), di tipo tradizionale con convertitore di coppia ma particolarmente rapido, immediato ed efficiente su consumi ed emissioni. Le sospensioni indipendenti adottano poi gli elementi pneumatici a controllo elettronico, che combinate alla trazione integrale a gestione elettronica con differenziale posteriore autobloccante (allestimento Overland in su) permettono di viaggiare sul velluto su strada come di garantire la massima escursione e la massima motricità nell’off-road duro. L’altezza da terra è regolabile anche manualmente, e alla massima estensione raggiunge 28 cm; le marce ridotte si innestano con una semplice manopola, e per la gestione della trazione sono disponibili il selettore del tipo di terreno così come la funzione di discesa assistita con velocità regolabile tramite le palette del cambio al volante. Tra i vari motori, invariati salvo lievi ritocchi su consumi ed emissioni, spicca in particolare l’unità diesel, V6 di tre litri portata da 241 a 250 cv. L’erogazione è progressiva e corposa su un ampio arco di erogazione, coadiuvata al meglio dagli otto rapporti che ora consentono sempre il regime ideale senza alcun “buco”; ne guadagna non soltanto la reattività dell’auto quando si guida con brio (202 km/h, 0-100 km orari in 8”2, 13,3 km/l in media), ma anche fluidità e relax su ritmi normali. L’isolamento delle sospensioni è eccellente in ogni condizione, giusto tra le curve strette emerge una certa – inevitabile – inerzia dovuta anche al peso elevato. In compenso l’abitacolo è come sempre generoso quanto accogliente, oltre che attrezzato con nuova strumentazione digitale (che riproduce indicatori analogici) e generoso schermo multimediale da 8”4, a controllo tattile. Resta soltanto discreta la cubatura del bagagliaio (457/1554 litri).

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