Porsche 911 Targa, primo test su strada

Porsche 911 Targa, primo test su strada
Bel ritorno estetico alle origini con rollbar centrale e lunotto avvolgente: grande affidabilità di guida e ottime prestazioni.

di Roberto Gurian

08.04.2014 ( Aggiornata il 08.04.2014 00:57 )

Bari Sono passati quasi 50 anni dall’introduzione della prima Porsche 911 Targa, di fatto una versione di compromesso tra coupé e cabriolet che ha preso il nome dalla leggendaria corsa siciliana. Dopo avere provato soluzioni come il tetto scorrevole in vetro, la Casa di Stoccarda torna alle origini con la variante della nuova generazione presentando di nuovo l’inconfondibile roll-bar centrale e il lunotto avvolgente. Il tettuccio, che mezzo secolo fa era asportabile manualmente, oggi si ripiega in maniera automatica dietro l’abitacolo con un movimento che porta il lunotto a sporgere di circa 25 cm oltre il limite posteriore della carrozzeria. Solo per questo motivo ci si deve fermare per effettuare l’operazione, che richiede circa 19” per essere conclusa in un verso o nell’altro. La meccanica è quella delle 911 a quattro ruote motrici dell’ultima generazione, con i due sei cilindri boxer da 350 e 400 cavalli. Per prima abbiamo assaggiato la 4S con il propulsore da 3,8 litri, in grado di toccare i 294 orari e accelerare da 0 a 100 km/h in 4”6 se dotata del cambio a doppia frizione PDK, alternativo alla trasmissione manuale di serie, sempre a sette marce. La più recente 911 piace molto una volta impegnata su strada, con caratteristiche di comportamento simili a quelle delle altre 911. Sulla bilancia dichiara comunque 110 kg in più della coupé ed è in sovrappeso di 40 chili anche nei confronti della Cabriolet. Pur non essendo delle dimensioni compatte di una Cayman o una Boxster ha buone doti di maneggevolezza nel misto stretto e un’ottima tenuta di strada ovunque. La leggera tendenza sottosterzante in entrata di curva rende facile individuare i limiti nelle tre modalità d’uso: normale, Sport e Sport Plus. Anche l’eventuale cambio PDK è gestito in maniera ottimale in funzione di questi settaggi se usato come un automatico, come abbiamo visto. I guidatori più sportivi probabilmente preferiscono comunque usarlo manualmente e in punta di dita tramite le leve al volante. Lo sterzo è preciso ed è al solito potente e progressiva la frenata. Notevoli però i flussi d’aria a vettura scoperta, nonostante il deflettore montato sopra il parabrezza.

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