Golf GTE, sportiva ibrida plug-in, test

Golf GTE, sportiva ibrida plug-in, test
204 cavalli, ma può fare 50 km solo da elettrica: ecco come è andata nella nostra prova su strada

di Francesco Forni

12.09.2014 ( Aggiornata il 12.09.2014 11:00 )

Zurigo Golf GTE, serbatoio pieno e passione appagata? La sportiva ibrida plug-in di Volkswagen – parente stretta dell’Audi A3 E-Tron  - al primo contatto non ha deluso, anzi. Il blu che campeggia nelle finiture, simbolo del “potere” (anche) elettrico è ben motivato. I 204 cavalli, frutto della sinergia del 1.4 benzina TSI (150 cv) e del motore elettrico (102 cv), ci sono tutti. E anche la resa su strada, da vera Dr. Jekyll and Mr. Hyde. Virtuosa ai massimi e pure sportiva. La formula funziona, tantoché sarà riproposta anche sulla nuova Passat. La GTE completa la famiglia tutto pepe con la GTI e la GTD. Ora la Golf è disponibile turbo benzina, turbodiesel, elettrica, ibrida plug-in e a metano. La GTE ha lo sprint della Golf GTI, non è una brucia semafori, ma se la cava: accelerazione da 0 a 100 km/h in 7”6, lo stesso tempo della GTD turbodiesel, 1” netto in più rispetto al benzina. Per chi volesse togliersi lo sfizio, tocca anche i 222 km/h di velocità massima, ma non è questo il punto. La Golf GTE si unisce alla famiglia delle sportive dell’auto più amata d’Europa (anche con i cerchi, che solo in Italia invece che da 16” saranno si serie da 18”, come su GTI e GTD) con il plus virtuoso. Quello di essere un’ibrida plug-in dinamica ed efficiente. La ricarica si effettua dalla presa che sotto marchio VW sul frontale. Ci sono due cavi, quello per la presa casalinga e quello per il più rapido (e a pagamento) wall-box. Non c’è una differenza enorme: 3 ore e 30’ circa con quella canonica, 2 ore e 30’ con il cavo più avanzato. Sono cinque le modalità di funzionamento: E-Mode, GTE-Mode, Battery Hold, Battery Charge e Hybrid Auto. E-Mode e GTE-Mode sono quelle più estreme, totalmente elettrica e votata alla massima potenza, azionabili con due tasti sul tunnel a fianco della leva del DSG. Sul display multifunzione della strumentazione si vede quale funzione è attiva. La GTE parte sempre in E-Mode, Battery Hold sopravviene in automatico quando si raggiunge uno stato di carica minimo della batteria ad alta tensione o se si richiede una potenza elevata. In poche parole la Golf diventa una classica full-hybrid. Attraverso il menu del sistema diinfotainment sono impostabili anche Hybrid Auto, l’energia accumulata viene utilizzata per supportare il TSI e Battery Charge, ricarica della batteria, dove lavora solo in benzina. Sulla carta la GTE promette meraviglie, con una percorrenza media indicata di 1,5 km/litro per 100 km  (66 km/litro) ed un’autonomia complessiva da 940 km. E 50 km con la sola trazione elettrica, potendo arrivare a punte di 130 km/h… Abbiamo verificato sul campo, lungo un percorso urbano e collinare a Zurigo, l’efficienza reale della vettura. Senza forzare, certo, ma rimanendo sempre in “gruppo” con le altre auto normali. Su questi tratti la GTE se l’è cavata benone. Al primo approccio, su 49 km percorsi (in 90 minuti, alla media di 33 km/h, realistica in traffico urbano) la Golf ne ha completati ben 48 sfruttando solo la propulsione elettrica. Ovvero il 98% del tragitto, con un consumo di 17,9 kWh per 100 km. Superiori agli 11,4 dichiarati, ma in kWh costa circa 0,2 euro, quindi il percorso 1,8 euro di spesa totali. E la benzina? Usata solo per 1 km, con un consumo indicativo di 0,6 litri/100 km, inferiore a quello dichiarato. La situazione era particolare, ma anche la Golf GTE è peculiare: un vero sguardo sul futuro prossimo della mobilità, intelligente ed efficace. Un consiglio, se si ha fretta e ci si trova su un percorso misto, con salite e discese, spostando all’indietro il pomello del DSG, passando da D a B, si aumenta l’intensità del recupero dell’energia. Che sulle prime può far temere quasi di inchiodare, ma in verità la Golf decelera e si ricarica, guadagnando qualche chilometro di autonomia. Quando si sceglie a modalità GTE cambia il carattere, il motore benzina entra prepotentemente (anche da punto di vista acustico) in azione e il “passaggio” di consegne è certamente soddisfacente e senza strappi. La GTE arriverà sul mercato a inizio 2015, a un prezzo di 37.000 euro. Che non sono pochi, ma l’equipaggiamento dell’unica versione comprende tra l’altro, il cambio a doppia frizione DSG a 6 marce, i sedili sportivi (con la classica trama scozzese della GTI), il climatizzatore automatico e i fari anteriori e posteriori a LED. Con un allestimento similare la GTI costa 36.500 euro e la GTD 36.800. Non sono molto distanti, anche se possono vantare un 2.0 litri (benzina e a gasolio) invece che 1.4, con potenza o coppia in più. Ma non sono così virtuose e futuristiche e la GTE non imbriglia certo il dinamismo.

Golf GTE 

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